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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca San Vitale / Via Pietro Albertoni

'Non impiccate la sanità', flash mob degli specializzandi di Medicina per dire no ai tagli

Camici bianchi sono stati appesi ai rami degli alberi tra i padiglioni del Policlinico Sant'Orsola, con cartelli che recitano messaggi del tipo "Io non vi potrò curare" o "Medico fantasma". Così la protesta da Bologna, che si aggiunge alle mobilitazioni in atto in tutto lo Stivale

Studenti della Facoltà di Medicina contro il taglio dei fondi delle Scuole di specializzazione. I giovani medici hanno approntato un flash mob oggi a Bologna per perorare la loro causa. Camici bianchi sono stati appesi ai rami degli alberi tra i padiglioni del Policlinico Sant'Orsola, con cartelli che recitano messaggi del tipo "Io non vi potrò curare" o "Medico fantasma".

La protesta, organizzata dal gruppo Prometeo in concomitanza con analoghe iniziative in tutta Italia, è andata in scena all'insegna dello slogan "Non impiccate la sanità!". Al momento ci sono "3.300 borse per contratti di formazione specialistica a fronte di 10.000 studenti che si laureano ogni anno", spiega Matteo Valente di Prometeo.

Medicina, la protesta degli specializzandi a suon di camici appesi

"Per lavorare negli ospedali pubblici e in gran parte delle strutture private, però, la specializzazione è richiesta- continua Valente- così il rischio è chi si laurea sia costretto ad emigrare". Inoltre, si determina un blocco del turnover tale per cui "tra 15 o 20 anni, quando i medici piu'' anziani oggi in servizio andranno in pensione- avverte lo specializzando- non ci sarà nessuno con cui sostituirli".

Gli aspiranti medici, sempre al Sant'Orsola, avevano protestato anche a dicembre con il flash mob delle mani legate con cerotti e stetoscopi: da allora, sottolinea Valente, l'unica novità è che le borse sono state aumentate da 2.200 a 3.300 "ma questo è solo un passettino, non basta". Da qui l'idea di appendere i camici, a simboleggiare "una sanità fantasma, che viene completamente svuotata". A tutto questo, poi, si aggiungono le incertezze sul nuovo test di ingresso alle Scuole, per la prima volta a carattere nazionale, previsto per ottobre: "Stiamo aspettando l'uscita del regolamento" perchè, ad oggi, "nessuno ancora ci ha detto- allarga le braccia Valente- cosa dobbiamo studiare e come verranno fatte le valutazioni".

(agenzia  Dire)

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