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Cronaca Centro Storico / Via Santa Caterina, 8

Nuovi poveri, quelli che "in un attimo perdi tutto e ti ritrovi alla mensa della Caritas"

Metti una serata alla mensa della Caritas: amici, storie di vita, disperazione e nuove speranze. Gli utenti sono cambiati: "Avevo un lavoro come si deve e ora sono qui, ma la mia famiglia non immagina"

Ogni sera in via Santa Caterina un "popolo" di invisibili si mette in fila, firma la sua presenza su una lunga lista, condivide una tavola e consuma un pasto caldo. A tratti sembra di essere piombati in un'osteria, gli avventori stasera sono 139, arrivano alla spicciolata e si accomodano dove capita, ma meglio sedere vicini agli "amici". Siamo alla mensa della Caritas e gli ospiti non sono i "senzatetto" che potremmo aspettarci. Non solo. Un team fatto di giovani volontari, due suore e una responsabile (la signora Franca) aprono le porte alle 17.40, servono acqua, portate dal primo alla frutta, poi sparecchiano e rimettono in ordine le sale.

I NUOVI POVERI. Tenute dignitose, barba e capelli fatti, persino una cravatta e un paio di tacchi: "Gli utenti sono cambiati. Adesso c'è chi ha perso il lavoro e non ce la fa - racconta la responsabile della mensa, la signora Franca - ci sono tante badanti che non lavorano e fanno fatica a mangiare. Noi siamo aperti tutti i giorni e dal lunedì alla domenica li accogliamo per dar loro quella specie di famiglia e quella tranquillità di cui hanno bisogno".

MARIAN: TRADITO DALLA MOGLIE ARRIVA IN ITALIA E SI BUTTA NELL'ALCOOL. Accetta di parlare con noi Marian, 38enne di origini rumene, in Italia da anni, come si intuisce dall'uso praticamente perfetto della nostra lingua: prima in Puglia (a Cisternino, dove per un po' di tempo ha fatto l'imbianchino) e poi a Bologna, dove è arrivato anche a toccare il fondo: "Ho fatto il barbone - dice subito, con la sua faccia pulita e il viso perfettamente rasato - dormivo nell'aiuola davanti alla stazione e avevo problemi con l'alcool. Peggio della droga, perchè lo trovi ovunque e a poco prezzo. Ma adesso sono fuori e  fra poco vado in Germania a cercare lavoro".
Come sei finito in queste condizioni? Perchè sei rimasto solo? Un giorno ho fatto una sorpresa a mia moglie, quando stavamo in Romania: è un classico lo so, ma l'ho trovata a letto con un altro uomo. Da lì tutto è cominciato a crollare e in poco tempo mi sono ritrovato in Italia per lavorare con i miei figli lontani. In Puglia ci stavo bene, la gente ti accoglie come uno di casa. Ma dopo la perdita del lavoro un altro punto di riferimento perso e non tutti siamo forti, molti cedono". Marian ci consiglia di leggere "La legge dell'Attrazione" di Joseph Murphy e "La programmazione neurolinguistica" di Robert B.Dilts "...che nella vita servono".
Ma com'è la vita di strada ? "Non puoi saperlo se non la vivi almeno per un po'. Ti devi difendere dagli altri, devi stare attento, c'è chi prende le tue cose, al dormitorio per esempio. Adesso io sto parlando con te e qualcuno penserà male di me, dirà che credo di essere chissà chi...non tutti vogliono parlare della propria vita, ma io non ho problemi".

PUO' SUCCEDERE A TUTTI, SOPRATTUTTO IN QUESTO PERIODO. Anche Salvatore, un uomo sulla cinquantina con l'accento pugliese, ha voglia ri raccontare quale percorso lo ha condotto a chiedere aiuto ai servizi sociali e a diventare ospite della mensa Caritas di Bologna: "Sono un decoratore. Ho studiato e da sempre lavoro nei beni culturali, ma dopo un lavoro a Ravenna, sono rimasto fermo. Ho chiesto aiuto e mi hanno dato una tessera temporanea che mi consente di mangiare qui. Nessuno al mio paese sospetta una cosa del genere. Se lo dicessi alla mia famiglia, non ci crederebbero".

Mensa della Caritas: una sera in via S.Caterina

UNA SQUADRA DI VOLONTARI COORDINATI E ORGANIZZATI. I 140 volontari che lavorano alla mensa della Caritas sono organizzati come gli ingranaggi di una macchina veloce ed efficiente: un calendario nel quale ognuno da disponibilità per un giorno alla settimana (7 giorni su 7), compiti ben suddivisi e la velocità di camerieri di sala professionisti. "Teniamo molto alla dignità dei nostri ospiti - spiega Franca, la responsabile - e per questo diamo disponibilità tre volte a settimana delle docce e di biancheria pulita. Fra loro ci sono anche musulmani praticanti: ogni sera un'alternativa alla carne di maiale. Ma abbiamo anche delle regole: un buon comportamento educato e niente alcol o droga. Chi arriva in stato di alterazione,non viene accettato".

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