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Cronaca Zona Universitaria / Piazza Vittorio Puntoni

Collettivi tornano alla carica, nuovi scontri fuori la mensa Unibo

Alta tensione in piazza Puntoni per la protesta del caro mensa all'università, da ormai tre giorni. Ancora polizia in assetto anti-somossa e tafferugli

Ancora scontri in zona universitaria, dove i collettivi  sono tornati a manifestare contro il caro mensa, per il terzo giorno consecutivo. E così, per il terzo giorno, intorno all'ora di pranzo si torna a respirare la tensione davanti al refettorio di pizza Puntoni, dove  si sono registrate nuove cariche della polizia contro i manifestanti.

Le forze dell'ordine, in assetto anti sommossa, erano sul posto quando gli studenti sono sopraggiunti in corteo, con i soliti striscioni e cori, contro i pasti ritenuti troppo cari, ma anche contro le forze dell'ordine. E i tafferugli non sono mancati, ancora. Provocazioni e lanci di uova da un lato, cariche dall'altro. (GUARDA IL VIDEO).

In corteo circa una settantina di attivisti. Ma dietro, a dare man forte, almeno altrettanti studenti. Il numero dei manifestanti è cresciuto rispetto al primo giorno di mobilitazione. Tre sarebbero gli attivisti trattenuti dalla polizia. Non risultano feriti. 
Dopo alcuni momenti di colluttazione la situazione è rientrata, velocemente. I manifestanti quindi hanno dato avvio nuovamente al loro simbolico pasto 'sociale' fuori la mensa, poi alle 14 avevano già levato le tende. 

Alla base della protesta degli studenti sempre il caro pasti. Dal canto suo, il gestore della mensa Unibo, già ieri aveva fatto sapere che non sarebbe più sceso a compromessi con gli studenti . "L'anno scorso - aveva riferito un dirigente Elior - abbiamo perso una bella fetta di incasso, lo stesso la settimana scorsa, quando non siamo stati noi a chiudere la mensa, ma loro hanno sbarrato l'ingresso"  e a seguito delle iniziative di autoriduzione, Elior ha dovuto  dovuto buttare del cibo.

"La faccenda sta assumendo contorni inquietanti - ha detto Daniele di CUA ai cronisti - per il terzo giorno di fila l'università fa arrestare i suoi studenti che contestano un prezzo mensa inacceattabile, se paragonato a quello di altre città come Milano, Torino, Roma o Cagliari. Inoltre Bologna è l'unico caso in cui non si differenzia il presso in base al reddito". I collettivi chiedono l'apertura di un tavolo di contrattazione, la fine della 'militarizzazione' di Piazza Puntoni e la liberazione dei ragazzi trattenuti dalle forze dell'ordine, ma, assicurano "continueremo a venire in Piazza". 

"Siamo propensi a interrogare anche il garante degli studenti - dice Angelo - stiamo solo chiedendo l'apertura di un tavolo di contrattazione ed è chiaro che in quel caso le iniziative di autoriduzione verrebbero sospese. Si spendono soldi per tenere tutta questa polizia qui davanti, tutti i giorni, conviene a Elior questa militarizzazione della mensa?"

Prosegue la protesta vs il caro-mensa

L'Alma Mater si è espressa per voce della prorettrice, Elena Trombini, che aveva  dichiarato come simili episodi abbiano ormai segnato "un’interruzione del dialogo" con gli studenti e che da parte dell'Unibo resta "la convinzione che il dialogo nel rispetto degli altri e delle regole sociali sia l’unico strumento di confronto democratico e di convivenza civile".

Piazza Puntoni: tensioni fra collettivi e polizia

 

Secondo giorno di tensioni in Piazza Puntoni

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