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Cronaca

Mense scuola, ipotesi nuovo appalto: costo pasto scende a 4,95 euro

L'Assessore Pillati: 'Importante ridurre costi, ma non a scapito della qualità o dei lavoratori'. Secondo l'amministrazione, ci sono le condizioni per salvare entrambi gli aspetti

Con l'affidamento in appalto quadriennale del servizio di ristorazione scolastica, a Bologna il costo medio di un pasto ammonterà a 4,950 euro. In caso di nuova concessione decennale alla società mista Seribo, invece, il costo medio sarebbe stato di 5,597 euro. Il confronto è messo nero su bianco nella relazione sul Piano economico collegato alla ridefinizione del contratto, ma si tratta di cifre da prendere con le pinze: il Piano, infatti, al momento è provvisorio e dovrà essere aggiornato con i dati del bilancio consuntivo 2014 di Seribo (per ora è stato utilizzato il bilancio preventivo) e con il prezzo della cessione del ramo d'azienda (per il momento si è usato il valore al 30 giugno 2015 dei beni che rientreranno nell'operazione, pari a 787.297 euro, ma per il dato reale bisognerà' attendere l'esito della perizia in corso). La relazione, firmata dal commercialista Claudio Orsini, porta la data del 17 febbraio.

I due Piani, quello quadriennale e quello decennale, sono stati elaborati con l'obiettivo di realizzare, nell'arco temporale considerato, un utile netto medio del 3%. Con l'appalto, si ipotizza un costo medio del solo pasto di 4,405 euro (5,050 nell'ipotesi della concessione decennale), di 5,168 euro (contro 5,813) se inserisce lo scodellamento e di 4,950 euro (contro 5,597) come costo medio. Prendendo come anno riferimento solo il prossimo anno scolastico (tre milioni e 247.377 pasti totali), con l'appalto il Piano ipotizza un fatturato di 16 milioni e 059.921 euro (18 milioni e 154.252 nell'ipotesi decennale), un utile netto di 457.811 euro (contro 529.542) e un cash-flow, dato dall'utile più ammortamenti e svalutazioni, di 550.409 euro (contro un milione).

Tra le difformità che emergono nei due Piani, si segnala quella riguardante il calo delle spese per i costi di service addebitati dal socio privato: da 800.000 euro s a 200.000 con l'appalto e a 300.000 con la concessione. Inoltre, tramite l'affidamento a terzi si eliminano 147.000 euro di compensi per amministratori e sindaci, così come spariscono le perdite sui crediti che rimangono in capo al Comune (-9% sul 2013). E' un'analisi che "tiene conto delle strutture di costo di due modelli che hanno caratteristiche intrinsecamente differenti", commenta l'assessore alla Scuola di Palazzo D'Accursio, Marilena Pillati, a margine della commissione che ieri, per la seconda volta in tre giorni, ha approfondito la delibera approvata dalla Giunta la scorsa settimana. Come detto, le cifre inserite nella relazione andranno aggiornate.

E' comunque ipotizzabile, però, che con l'appalto si produca una riduzione sui prezzi del pasto? "Noi riteniamo che il tema dei costi debba tenere sicuramente presente quelle che sono le caratteristiche che vogliamo" dare al servizio, risponde l''assessore: "Non dimentichiamoci che chiederemo cose diverse rispetto a quelle che abbiamo chiesto fino ad oggi". Ad ogni modo, "è evidente che un obiettivo come la riduzione del costo per noi è importante, ma non dev'essere ottenuta- precisa Pillati- ne' a scapito della qualità, ne' a scapito dei lavoratori. Secondo l'amministrazione, "ci sono le condizioni perchè una diversa stuttura dei costi nel modello dell'appalto- aggiunge l'assessore- ci possa consentire di ridurre i costi senza mettere in discussione questi due elementi".

Per avere cifre più realistiche, comunque, bisognerà attendere la relazione aggiornata. Decisivo l'esito della perizia sul valore del ramo d'azienda, che arriverà "ci auguriamo in tempi rapidi", afferma Pillati. Si riusciranno a chiudere queste procedure nei tempi utili per la gara? "Assolutamente sì, è una questione tecnica- risponde l'assessore- che verrà risolta nel giro, mi auguro, di qualche giorno". In attesa dei numeri definitivi, intanto, Fi congela le proprie valutazioni: "Senza l'aggiornamento del Piano economico non possiamo assumere una decisione quanto meno tecnicamente corretta", dichiara il capogruppo Michele Facci. Un altro forzista, Daniele Carella, teme invece che Camst (attuale socio privato di Seribo insieme ad Elior) possa restare fuori dalla futura gara: negli ultimi tempi "si è demonizzata azienda del territorio, creando dei mostri". Carella, addirittura, evoca la possibilità che la rondella trovata nel piatto di un bimbo, alcune settimane fa, possa essere stato il risultato di un "sabotaggio". Nel bando "non c'è l'esclusione di alcuno", replica Pillati: "L'auspicio è che vi sia un forte interesse da parte di diversi soggetti e credo che questo si possa ottenere creando condizioni di sostenibilità del servizio. Se chiediamo la luna, è possibile che nessuno sia interessato".

agenzia Dire

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