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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Mense scolastiche: il Comune 'liquida' Seribo, CGIL sul piede di guerra

In liquidazione la società mista (pubblico-privato) che gestisce la refezione delle scuole bolognesi. Festi, CGIL: 'La logica che è meglio privatizzare per aumentare la qualità del servizio, per noi è l'opposto'. Uil: 'Non deve in alcun modo derogare dal contratto di lavoro nazionale'

Lo ha annunciato il Comune di Bologna ieri pomeriggio durante un incontro con i sindacati. la società mista (pubblico-privato) Seribo che gestisce la refezione delle scuole bolognesi sarà liquidata, il servizio sarà dunque affidato, tramite appalto e cessione di ramo d'azienda.

Certo, nell'ultimo anno, l'azienda era stata più volte critica per la qualità e la quantità dei pasti: è nato un Osservatorio mense scolastico che ha indetto due "scioperi della mensa", l'ultimo a novembre 2014.

Preoccupati i sindacati che, in vista del prossimo incontro di martedì, proveranno a far cambiare idea al Comune: "Abbiamo ottenuto la disponibilità di Lepore ad avviare un ragionamento su questa scelta e noi proveremo a dimostrare che è quella sbagliata. Forse e' solo una apparente apertura a valutare le nostre posizioni, ma tenteremo", spiega Marco Pasquini di CGIL "ribadiremo che va confermato il modello della società a maggioranza pubblica. Vale per questa e per altre societa'" che fanno capo al Comune, aggiunge il collega Alessio Festi.

Attualmente in Seribo lavorano circa 200 persone, una cinquantina delle quali conserva ancora il contratto degli enti locali, mentre gli altri hanno quello del turismo. Festi sottolinea anche che ad aprile "avevamo chiesto al Comune un incontro per fare il punto sulle partecipate: non c'è stato e arriviamo oggi a sentire che la giunta annuncia questa sua scelta politica dopo aver eluso il confronto con noi per mesi. Tutto per una ricetta affine alla Legge di stabilità, che spinge in direzione della logica che è meglio privatizzare per aumentare la qualità del servizio. Per noi è l'esatto opposto", avverte l'esponente della segreteria Cgil.

UIL. "In via pregiudiziale la Uil non è contraria alla decisione del Comune di cedere il ramo d’azienda del servizio di refezione. E la conseguente liquidazione di Seribo. A patto che il Comune mantenga la barra dritta. Bandire una gara di appalto che individui la migliore azienda sul mercato in grado di occuparsi di un servizio così importante e delicato impone, però, alcuni punti fermi su cui la Uil non transige", lo scrivono in una dichiarazione congiunta di Giuliano Zignani, segretario generale Uil Emilia Romagna e Luciano Roncarelli, segreteria Uil Bologna "innanzitutto questa gara non deve assolutamente essere al ribasso. La natura stessa del servizio esige un capitolato di straordinaria minuzia, con specifiche di alto livello che mal si conciliano con un’assegnazione in saldo. Inoltre, il Comune deve prevedere forme di controllo cogenti. Secondo: l’occupazione. Il bando deve prevedere la clausola di salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, con il trasferimento in toto dell’attuale personale da Seribo alla nuova società vincitrice della gara. Da qui ne deriva che l’inquadramento contrattuale del personale dipendente non deve in alcun modo derogare dal contratto di lavoro nazionale di categoria. Per intenderci: il passaggio dei dipendenti non deve essere occasione per ‘manomettere’ il contratto di lavoro, contraendolo. E questo deve valere anche per il futuro a fronte di nuove eventuali assunzioni. Da ultimo, ma non per questo meno importante, la Uil rileva con estremo stupore come, purtroppo ancora una volta, questo ‘Palazzo’ anticipi le sue scelte politiche alla stampa, informandone solo in un secondo tempo le Organizzazioni Sindacali.  Ricordo a questa Giunta che è ancora in essere un protocollo d’intesa sulle relazioni sindacali, sottoscritto da questa stessa Amministrazione che, non rispettandolo, di fatto smentisce se stessa".

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