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Cronaca

Merola illustra il bilancio: 'Le tasse non aumentano, il debito si riduce'

Oggi in Consiglio comunale ha presentato il bilancio delineando le linee del previsionale 2019-2021. E attacca il Governo

Nessun aumento delle tasse, riduzione del debito, recupero dell'evasione fiscale ("Il contrario esatto del condono"), investimenti e nessuna svendita del patrimonio pubblico. Virginio Merola, oggi in Consiglio comunale, ha presentato il bilancio delineando le linee del previsionale 2019-2021.

Il primo cittadino ha anche lanciato una sfida al Governo, impegnato a Roma a far quadrare i conti della legge di stabilità, per dimostrare che "un'altra direzione è possibile". Un bilancio da 700 milioni di euro, accompagnato da un piano di investimenti da 200 milioni nel triennio. Per prima cosa, il sindaco assicura che anche nel 2019 tasse e tariffe locali non subiranno un rialzo. "E se il Governo darà la possibilità agli enti locali di aumentare la leva fiscale, noi non la utilizzeremo. Non chiederemo soldi in più ai cittadini- assicura Merola- ma semplicemente i trasferimenti dovuti ai Comuni, che l'Anci ha già chiesto. In sostanza parliamo di 560 milioni dal fondo compensa-Tasi e altri provvedimenti".

Dunque, mette in chiaro il sindaco, "proseguiremo con la nostra politica, come abbiamo fatto dal 2011 a oggi, e non è un fatto scontato, di mantenere le tariffe ferme o addirittura in calo, come quelle per i servizi educativi. Al tempo stesso confermiamo di ampliare la fascia dei cittadini esentati dall'addizionale Irpef: saranno 105.000 a completamento dell'operazione". E ancora, continua Merola, "le altre tasse rimarranno invariate, compresa la Tari, ferma da quattro anni malgrado gli ulteriori investimenti sulla raccolta dei rifiuti". A questo si aggiunge il recupero dall'evasione fiscale (105 milioni di euro dal 2011) e la manovra di riduzione del debito comunale, con l'estinzione anticipata dei mutui.

'Debito dimezzato'

"Nel 2021 posso lasciare come eredità alla città un debito del Comune di Bologna di 52 milioni di euro- afferma Merola- dai 128 milioni dello scorso anno. Dal 2011 lo abbiamo dimezzato e a fine 2021 sarà un quarto". Per i bolognesi significa passare da 332 a 185 euro di indebitamento pro-capite, con un risparmio per il Comune in mutui di 15 milioni di euro tra il 2017 e il 2021.

Si tratta di una "scelta di largo respiro- rivendica Merola- all'interno della quale si inserisce la vendita delle azioni Hera libere dal patto di sindacato", con la quale "non mettiamo a repentaglio alcuna quota di controllo" della multiutility. Tutti elementi che il sindaco di Bologna usa come maglio contro il Governo, rivendicando la diversità di politiche rispetto a Roma. "Non sono molti i casi di città italiane capaci di operazioni di questa portata - afferma Merola - ed è un'indicazione controcorrente rispetto a quello che è possibile fare nel nostro Paese. Al contrario di quanto sta avvenendo con la legge di stabilità, che fa leva sul deficit con un incremento del debito pubblico italiano già stellare". Oltretutto "il Governo sta immaginando di recuperare nella manovra 30 miliardi di euro attraverso un'ulteriore privatizzazione. Sono le stesse forze politiche che qui criticano la scelta su Hera, mentre a Roma immaginano di mettere affannosamente in vendita quello che resta del patrimonio statale, per cercare di tamponare le evidenti falle della legge di stabilità". A conti fatti, rivendica dunque Merola, "a differenza loro noi siamo capaci e non dobbiamo andare a coprire buchi di deficit". Insomma, "un'altra direzione è possibile". (Dire) 

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