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Cronaca

Migranti in Emilia-Romagna, Bonaccini: 'Bisognerà mettere la parola fine'

Altri 50 richiedenti asilo sono in arrivo da Gorizia. Merola però mette in guardia dai venti di intolleranza

 "A un certo punto bisognerà mettere la parola fine" all'arrivo dei profughi in Emilia-Romagna, anche se fino ad ora i numeri sono stati "sopportabili". A dirlo è il Presidente Stefano Bonaccini sottolineando che se il ritmo continuasse come negli ultimi due anni diventerebbe "complicato se tutti non fanno la propria parte".

Altri 50 richiedenti asilo sono arrivo infatti da Gorizia, come disposto dal Ministero dell'Interno: "In Emilia-Romagna dimostriamo che si può accogliere con intelligenza e con il supporto dei territori - quindi - il piano Minniti è molto convincente", perchè tra le altre cose prevede "patti bilaterali coi paesi d'origine" per far partire meno persone e non esclude di battere i pugni in Europa per premere sui Paesi che non accolgono.

Il piano prevede anche la "redistribuzione diffusa nei Comuni italiani - sottolinea Bonaccini - perchè se i numeri sono piccoli in ogni centro è più sopportabile la richiesta di arrivo e integrazione", quindi, dopo averlo discusso in Conferenza delle Regioni, dovrà essere applicato "per fare in modo che tutti condividano le stesse questioni". 

Chiara la posizione del sindaco Virginio Merola in tema di immigrazione: "Contro i nostalgici delle SS", secondo il primo cittadino la risposta migliore da dare è quella che tiene insieme sicurezza e solidarietà e mette in guardia dal "vento di intolleranza", che soprattutto "sui social soffia parecchio". Quanto invece ai "nostalgici dei Cie - aggiunge- basta spiegare che si chiameranno centri per il rimpatrio e che riguarderanno i veri delinquenti. Credo che sia comprensibile a tutti con questa definizione". 

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