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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Minerbio

Cacciatori forzano l'area proibita, scatta la rissa: quattro feriti e due denunce

I Carabinieri hanno proceduto anche al ritiro cautelativo delle armi

I Carabinieri della Stazione di Minerbio hanno denunciato due cacciatori, padre e figlio italiani di 56 e 30 anni, per concorso in lesioni personali aggravate e invasione di terreni.

I due cacciatori, residenti fuori provincia, insieme ad altre persone, tutte armate di fucile, avevano deciso di andare a caccia di lepri e fagiani nei campi di Via Savena Inferiore, nel Comune di Minerbio. Al loro arrivo, però, dopo aver parcheggiato le auto, i cacciatori sono stati invitati a tornare indietro dalla titolare di un’azienda edile, perché il terreno, segnalato da cartelli stradali, fa parte di una proprietà privata che in passato avrebbe subito danni proprio a causa dei proiettili vaganti. Inizialmente, la squadriglia è tornata indietro, ma il terreno, ricco di fauna selvatica autorizzata all’abbattimento, era un'occasione troppo "ghiotta", quindi ha nuovamente tentato l’ingresso nell’area proibita, fino a quando si sono imbattuti nei parenti della donna, il marito e il figlio. E' scattata così la rissa, a pugni e colpi inferti con i fucili, utilizzati come bastoni da parte dei due denunciati.

Caccia pericolosa in zone vietate: sequestrate armi e selvaggina

Non tutti i cacciatori si erano uniti alla scazzottata. La battuta è terminata con quattro persone ferite, fortunatamente non gravi, compresi i parenti della donna e i due cacciatori poi finiti nei guai. Viste le dinamiche dei fatti, i Carabinieri della Stazione di Minerbio hanno proceduto anche al ritiro cautelativo delle armi. I fatti risalgono al 2 novembre scorso, la giornata dedicata alla  commemorazione dei defunti. 

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