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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta bimbi in affido, ispettori al tribunale dei minori di Bologna

L'iniziativa del Guardasigilli Bonafede

Gli ispettori del ministero della Giustizia sono dalla mattinata di oggi nel Tribunale dei Minori di Bologna e più tardi saranno in Procura a Reggio Emilia. Lo annuncia lo stesso Guardasigilli, Alfonso Bonafede, rispondendo ad un'interrogazione della deputata reggiana di Forza Italia Benedetta Fiorini sulla vicenda degli affidi illeciti di minorenni, attraverso i servizi sociali, nei Comuni della val d'Enza.

Bonafede commenta le prime risultanze investigative emerse che prospettano, se confermate, l'esistenza di una "inquietante rete criminosa ordita in danno a malcapitati minorenni, sottoposti a veri e propri trattamenti coattivi, facendo finanche ricorso a dispositivi ad impulsi elettromagnetici".

Tuttavia, prosegue il ministro, "le questioni sollevate investono solo in parte lo spettro delle competenze del ministero. In concreto i magistrati ricevono periodicamente relazioni sulla situazione dei minori dati in affidamento. Le competenze del ministero sono quelle di verificare che i magistrati facciano il loro lavoro come si deve e a questo proposito da questa mattina gli ispettori del mio ministero si sono recati presso il tribunale dei minorenni di Bologna e la Procura di Reggio Emilia per verificare la correttezza dell'operato giudiziario in sede di affidamento dei minori".

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Quello "che possiamo fare- aggiunge Bonafede- e che stiamo già ipotizzando è di incrociare tutti i dati che arrivano dai diversi uffici giudiziari per verificare in maniera più stringente l'andamento delle situazione degli affidi di minori nei territori e individuare prima e meglio le criticità".

Nella discussione interviene anche il deputato e coordinatore emiliano-romagnolo di Forza Italia Galeazzo Bignami, sottolineando: "Nella vicenda ci sono ragioni economiche ma anche ideologiche. Non e' un caso che i fatti siano avvenuti in un territorio che da 75 anni non conosce alternanza e dove c'era già stata l'inchiesta 'Veleno' che aveva dimostrato i limiti dei servizi sociali di quei Comuni". Prosegue Bignami: "Non esiste un modello emiliano-romagnolo a guida Pd di efficienza del sistema sociale ed è una vergogna che il sindaco sia ancora lì nonostante gli arresti domiciliari e che il Pd non abbia speso una parola per le vittime degli abusi ma solo per il sindaco". Secondo Bignami, "è in atto in Emilia-Romagna un'aggressione sistematica nei confronti dell'istituto della famiglia. E il Pd, invece di chiedere la costituzione di parte civile poteva spiegare perché ha reso potenti queste organizzazioni (come la onlus torinese Hansel&Gretel che secondo l'accusa collaborava con i servizi, ndr) foraggiandole e rendendo possibile quello che hanno fatto". (Cai/Dire)


 

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