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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

'Maniaco seriale', esce dal carcere: ai domiciliari 'monitorato' da un bracciale elettronico

E' uscito dalla Dozza il 2 maggio, con un braccialetto elettronico che consente di controllare a distanza i suoi spostamenti

Per lui era stata chiesta una 'pena esemplare'. Dopo qualche settimana di permanenza nel carcere della Dozza, è uscito ed è ora ai domiciliari, a casa della madre a Bologna, R. C. T., il 26enne arrestato il 30 gennaio in Danimarca con l'accusa di aver aggredito sessualmente due ragazze nel centro città. Diverse le aggressioni a sfondo sessuale che avvennero in quei giorni, nel centro città, tanto che l'ipotesi di un 'molestatore seriale' in giro per il capoluogo aveva seminato non poche preoccupazioni, dando vita ad una vera e propria caccia all'uomo, con tanto di diffusione dell'identikit del presunto autore da parte delle forze dell'ordine. Poi la svolta nelle indagini: in manette era finito il giovane - istruito e dall'aspetto distinto - rintracciato in Danimarca, dove si sarebbe trovato per motivi di studio. Una volta arrivato a Bologna, davanti agli inquirenti l'arrestato aveva confessato le due aggressioni di cui è stato accusato chiedendo scusa alle giovani vittime e a tutta la città e dando la colpa all'eccesso di alcol che aveva bevuto la notte dell'11 gennaio, giorno a cui risalgono gli episodi per cui è stato incriminato.

Ora nuovo capitolo nella vicenza con la scarcerazione del 26enne, avvenuta lo scorso  2 maggio. Il ragazzo viene 'monitorato' con un braccialetto elettronico, che consente di controllare a distanza i suoi spostamenti.

Fermato in Danimarca: sarebbe lui il molestatore "seriale"

COSA ACCADDE QUELLA NOTTE. Il ragazzo si è riconosciuto nei fotogrammi delle telecamere che quella notte lo inquadrano, e lo inchiodano, mentre segue le sue vittime: la prima volta, all'alba, poco prima di aggredire una giovane donna in via Marsala. La ragazza riuscirà a sottrarsi solo infilandosi nel portone di casa. Poi torna su via Zamboni e qui incontra una ragazza che aveva incrociato qualche ora prima in una discoteca del centro e che già altre volte era stata bersagliata dalle sue pesanti attenzioni. La segue fino a casa, in via San Felice, entra con lei nel portone, fa per salire le scale e le ridiscende subito dopo, piombando alle spalle della ragazza che stava aspettando l'ascensore. L'abbraccia da dietro, lei urla, lui le mette una mano in bocca, lei lo morde, a quel punto l'uomo sferra  un pugno, ma la ragazza continua a urlare riuscendo a metterlo in fuga. Poi, finalmente, il 26enne decide di tornare a casa, dove dice di essere arrivato quando fuori era ancora buio. Un particolare, questo, che potrebbe escludere la sua responsabilità per altri due episodi che ha visto come vittime due giovanissime studentesse, di cui una minorenne, la mattina del 12 gennaio: le stesse ragazze non si dissero certe del colpevole nei riscontri fotografici.

(fonte Dire)

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