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Cronaca Monzuno

A Monzuno un 'bilancio nero', il sindaco: "Dovremo tagliare pesantemente i servizi"

Il sindaco Mastacchi: "Della sbandierata autonomia finanziaria dei Comuni, promessa dal Governo in cambio di tagli piu' pesanti non c'e' traccia. Se non nell'Imposta unica comunale"

Incubo tagli per il Comune di Monzuno, abbarbicato sull'Appennino bolognese: dalla manutenzione del verde all'illuminazione pubblica, dal personale (gia' ai minimi per la Provincia di Bologna) ai servizi per i cittadini; i soldi sono agli sgoccioli e dovrà rinunciare a piu' di qualcosa.

Per il sindaco Marco Mastacchi questo e' "l'anno del non ritorno": le casse dei Comuni rimangono a secco, ma la spesa pubblica statale aumenta. E allora "taglieremo anche i servizi di manutenzione delle strade in caso di neve - annuncia il sindaco presentando ai suoi concittadini le linee guida del bilancio 2015 - il che vuol dire che i cittadini staranno piu' al buio, avranno piu' erbacce e faranno piu' fila agli sportelli per ottenere dei servizi. Sperando sempre che non nevichi tanto, perchè in quel caso dovranno anche spalare".

Il primo cittadino denuncia, dati alla mano, una situazione "non piu' sostenibile": il Governo impone agli enti locali (e tra questi i piccoli Comuni in particolare) una riduzione della capacita' di spesa che li costringera', a dire di Mastacchi, a tagliare pesantemente i servizi. Non che i cittadini del paese appenninico non diano il loro contributo alle casse dello stato ma, dice il sindaco, questo finisce risucchiato tra Iva, quota terremoto, ammortamenti e imposte varie. Cosi' "i soldi dei monzunesi non produrranno servizi per i monzunesi", anzi.

Intanto della sbandierata autonomia finanziaria dei Comuni, promessa dal Governo in cambio di tagli piu' pesanti, secondo Mastacchi "non c'e' traccia". Se non nell'Imposta unica comunale, che pero' in realta' e' divisa tra Tasi, Tari e Imu. Dall'alto si chiede alle amministrazione di risparmiare: ma come? "Cos'altro possiamo tagliare? Dal 2010 i Comuni, che pure contribuiscono appena al 7,6% della spesa, hanno fatto sacrifici per 17 miliardi- sottolinea il sindaco- E mentre noi non abbiamo soldi per la benzina degli automezzi, siamo al paradosso che il debito pubblico sale ad aprile di 10 miliardi. Perche' evidentemente qualcuno che continua a spendere c'e', e non sono di certo i Comuni".

E se citta' grandi come Bologna possono puntare su tasse di soggiorno e strisce blu per far cassa, questo e' impensabile per i piccoli Comuni come Monzuno. "Con i tecnici abbiamo calcolato che quest'anno disporremo di 333.251,63 in meno rispetto all'anno scorso. Qualcosa l'abbiamo risparmiata rinegoziando i mutui, circa 40.000 euro, qualcosa arrivera' dal rimborso Tasi, circa 96 mila euro". Ma il primo cittadino ci tiene a chiarire una cosa: il paese dell'appennino bolognese non e' in una situazione peggiore rispetto ad altri comuni, e con la "razionalizzazione" della spesa in passato ha sempre rispettato gli obiettivi di finanza pubblica imposti. Ora pero' ci si mette in mezzo pure il famigerato patto di stabilita': "Dopo il cosiddetto 'decreto enti locali' ci siamo trovati con 96.000 euro in meno per gli investimenti, con il risultato che dovremo accantonare due milioni di euro. Soldi dei cittadini che dobbiamo tenere nel salvadanaio perche' fanno da garanzia allo stato centrale".

(fonte Dire)

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