Bentivoglio, 33enne muore di parto: tutti assolti i 7 indagati

Shabana Kousar era una pachistana di 33 anni, madre di 4 figli. Partorendo il suo ultimogenito (nato sano), con un cesareo, è morta. Strappata alla vita e alla sua prole nella sala operatoria dell' ospedale di Bentivoglio. Il dramma accadeva  il 7 ottobre scorso.
Per la consulenza, la morte della donna sarebbe stata causata da un'embolia di liquido amniotico: un fattore endogeno non prevedibile, né prevenibile. Non ha quindi inciso l'operato di medici, ostetrici e infermieri che si sono occupati del caso e che si sono comportati in modo corretto, ricostruiscono i consulenti. Un giudizio che il pm ha condiviso, non ravvisando imperizia o negligenza da parte degli indagati.

Archiviato dunque il caso con l'assoluzione i tutti e 7 gli indagati per omicidio colposo, in forza all'ospedale bolognese.

Il decesso della pachistana,appare quindi dovuto, scrive il pm della richiesta di archiviazione, a cause naturali. Cioé, appunto, all'embolia "forse prevedibile per i fattori di rischio presenti nel caso di specie" come il diabete di cui soffriva e il cesareo, "ma inevitabile attesa la necessità di consentire alla donna di partorire e la correttezza delle manovre di emergenza poste in essere". Inizialmente corretta è stata, infatti - è parere dei consulenti - la scelta di indurre il parto. Positivo il giudizio sull'assistenza fornita durante il travaglio, ugualmente corretta l'indicazione al taglio cesareo e l'intervento è stato condotto con tecnica appropriata. La gravissima complicanza costituita dall'embolia, "benché non riconoscibile come tale durante l'accadimento clinico", è stata trattata con manovre rianimatorie congrue per caratteristiche, successione, tempestività e durata. Non si conosce, concludono i medici un diverso modello di trattamento della defaillance miocardica che avrebbe potuto evitare l'evento.