“Con il presidente Enrico Postacchini abbiamo condiviso che l’Aeroporto di Bologna presenterà in tempi brevi una proposta per garantire la presenza di un medico nello scalo Marconi". Lo scrive in una nota l’assessore counale alla sanità Giuliano Barigazzi dopo la morte per arresto cardiaco di un russo di 53 anni nell'area controlli, avvenuta il 5 maggio. 

"Dai primi mesi dell’anno - conntinua l'assessore - abbiamo avviato un confronto che, anche a seguito del Commissione consiliare Sanità e Politiche Sociali dello scorso 12 aprile dedicata proprio allo scalo bolognese, si è concluso con questa decisione”.

Nel corso della seduta di ieri intanto, il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno sul presidio sanitario presentato dalla consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) che è stato emendato in Aula e firmato da tutti i gruppi consiliari.

Dall'Ausl fanno sapere che a supporto dei soccorritori "è stato utilizzato il defibrillatore in dotazione negli spazi aeroportuali che applicato al paziente ha evidenziato purtroppo un ritmo cardiaco non defibrillabile".

L'Aeroporto di Bologna precisa però, che il presidio sanitario al Marconi c'è già e risponde ai requisiti di legge: "E' attivo e pienamente operativo il presidio di primo soccorso sanitario aeroportuale, che ha lo scopo di garantire gli interventi di soccorso immediato". Il presidio "è a carico della società di gestione aeroportuale e, nel caso del Marconi, è gestito con il qualificato e istituzionalmente competente contributo di Ausl-118", oltre ad essere stato "approvato, senza riserva alcuna, sia da parte di Enac, che da parte dell'Autorità sanitaria competente (Ausl Bologna), ed è quindi pienamente coerente con le normative vigenti".