Multe: polemiche sulle nuove modalità di notifica, il Comune 'aggiusta' il tiro
Cambiato il processo: più favorevole sotto il punto di vista dei costi e dell'organizzazione, per il Comune; più scomodo, per molti cittadini. L'amministrazione è al lavoro per permettere il ritiro delle sanzioni al di fuori della Ztl
Malcontento in città dopo le modifiche adottate dal Comune di Bologna per notificare ai cittadini le sanzioni circa violazioni al Codice della strada. E' dal mese di luglio che la Polizia Municipale ha introdotto una nuova modalità al servizio di recapito delle multe per i residenti del Comune di Bologna. La novità consiste in un servizio di notificazione tramite messi comunali, e non più tramite posta raccomandata, "così come contenuto nella Convenzione IntercetER del 2013 "Gestione delle sanzioni amministrative relative all'attività della Polizia Municipale", spiega l'amministrazione, che sottolinea come il nuovo sistema "permette al cittadino di risparmiare 3,83 euro sulle spese di notifica rispetto al sistema utilizzato in passato".
Dopo una prima fase di sperimentazione, e le polemiche, il Comune fa sapere di aver preso atto delle difficoltà che i cittadini si trovano ad affrontare nel cambio del sistema ed ha così deciso di correre ai ripari. "Siamo già al lavoro - tranquillizzano da Palazzo DAccursio- per agevolare l'assimilazione della nuova modalità, in particolare individuando luoghi in città per il ritiro delle sanzioni, al di fuori della Ztl".
LE MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO . Gli addetti effettuano un primo tentativo di notificare l'atto presso l'abitazione del destinatario e, qualora non reperiscano né il destinatarioné altri soggetti ammessi a ricevere l'atto (familiari conviventi, addetti alla casa, all'ufficio e altri), lasciano presso l'abitazione un cosiddetto avviso di cortesia, che consente di ritirare l'atto entro alcuni giorni e senza ulteriori formalità presso la sede del gestore del servizio, in via Arcoveggio 74/2.
Trascorso questo termine, il messo effettua un secondo tentativo di notificare l'atto presso l'abitazione del destinatario, in orario diverso dal precedente. In tale circostanza, qualora ancora una volta non si reperiscano né il destinatario né gli altri soggetti ammessi al ritiro, il messo procede, ai sensi di legge, a lasciare presso l'abitazione un formale avviso di deposito, con il quale si da atto del deposito presso la sede del Comune del plico da ritirare.
Contestualmente a questa operazione il messo, "rispondendo a un preciso obbligo di legge", specifica il Comune, inoltra al destinatario una raccomandata A/R con la quale da atto della tentata notifica, informando nuovamente della necessità di procedere al ritiro dell'atto presso il Comune.
Tale formalità "assume un ruolo molto importante nella procedura, perché è solo con l'invio della raccomandata che prende avvio il termine di compiuta giacenza dell'atto che determina il compimento della notificazione, in tutti i casi in cui il destinatario non si presenti per il ritiro", rammenta l'amministrazione.
ORGANIZZAZIONE E COSTI, IL MOTIVO DEL NUOVO SISTEMA. Dal punto di vista organizzativo e dei costi, da Palazzo D'Accursio segnalano che il nuovo servizio offre "maggiori garanzie di successo dal momento che si articola su un doppio tentativo di notificazione effettuato in orari diversi, con l'aggiunta dello strumento dell'avviso di cortesia, che se adeguatamente utilizzato, potrebbe consentire di limitare la complessità delle operazioni". La modalità di recapito prescelta comporta "un minore costo per il destinatario dell'atto pari a 3,83 euro (10,8 euro contro 14,63 euro del sistema precedente) e un risparmio anche sui costi a carico dell'ente".