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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico / Via dell'Archiginnasio

'Grandi manovre' al Museo Archeologico: in arrivo i primi capolavori per la mostra sull'Egitto

'Egitto. Splendore Millenario' si aprirà il 16 ottobre. Le prime "casse contententi" i capolavori provenienti da Leiden, Olanda, da Torino e Firnze, stanno arrivando, mentre in tutto il museo continua il restyling

"Grandi manovre" al Museo Archeologico di via dell'Archiginnasio, chiuso fino al 15 ottobre per poi, dal 16, ospitare la grande mostra 'Egitto. Splendore Millenario'. 

Le prime "casse contententi" i capolavori provenienti da Leiden, Olanda, che ospita una  delle  prime  dieci collezioni al mondo, da Torino e Firenze, stanno arrivando, mentre in tutto il museo continua il restyilng: vedremo rinnovati sia atrio che il resto del piano terra e il cortile. 

La sala occupata fino ad oggi dalla Gipsoteca, che ha traslocato a piano terra, si trasforma per divenire uno spazio di accoglienza e bookshop e per ospitare un grande numero di visitatori, soprattutto l’ingente flusso di classi che ogni anno frequentano il museo.

Al primo piano sono in corso preparativi per riaprire le sezioni preistorica, etrusca, greca, romana ed etrusco italica e anche per offrire al pubblico alcune interessanti novità. Ma le novità riguardano anche l’esposizione di reperti fino ad ora celati alla vista, per conoscere meglio la storia di Bologna in età etrusca e romana.

Restyling al Museo Archeologico per ospitare la mostra sull'Egitto

'EGITTO. SPLENDORE MILLENARIO'. 500 reperti, databili dal Periodo Predinastico all’Epoca Romana, che dall’Olanda giungeranno al museo bolognese. E assieme ai capolavori di Leiden e Bologna, la mostra ospiterà importanti prestiti del Museo Egizio di Torino e del Museo Archeologico Nazionaledi Firenze, all’insegna di un network che vede coinvolte le principali realtà museali italiane. Per la prima volta saranno esposti l’uno accanto all’altro i capolavori delle due collezioni, opere quali: la Stele di Aku (XII-XIII Dinastia, 1976-1648 a.C.), il “maggiordomo della divina offerta” la cui preghiera racconta l’esistenza ultraterrena del defunto in un mondo tripartito tra cielo, terra e oltretomba; gli ori attribuiti al generale Djehuty, che condusse vittoriose le truppe egiziane nel Vicino Oriente per il faraone Thutmose III (1479-1425 a.C.), il grande conquistatore; le statue di Maya, Sovrintendente al tesoro reale di Tutankhamon, e Meryt, cantrice di Amon, (XVIII dinastia, regni di Tutankhamon-Horemheb, 1333-1292 a.C.), massimi capolavori del Museo Nazionale di Antichità di Leiden, che lasceranno per la prima volta l’Olanda; e infine, tra i numerosi oggetti che testimoniano il raffinatissimo stile di vita degli Egiziani più facoltosi, un Manico di specchio (1292 a.C.) dalle sembianze di una eternamente giovane fanciulla che tiene un uccellino in mano. Infine, per la prima volta dopo 200 anni dalla riscoperta a Saqqara della sua tomba, la mostra offre l’occasione unica e irripetibile di vedere ricongiunti i più importanti rilievi di Horemheb, comandante in capo dell’esercito egiziano al tempo di Tutankhamon e poi ultimo sovrano della XVIII dinastia, dal 1319 al 1292 a.C., che Leiden, Bologna e Firenze posseggono. (Fonte: Musei Bologna). 

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