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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Navile / Via John Cage

Il museo di quartiere che presta le opere ai cittadini: "Artisti generosi, progetto innovativo"

L'INTERVISTA. Marcello Tedesco: "Operazione unica resa possibile dall'entusiasmo e dalla generosità dei protagonisti. Vogliamo un museo realmente democratico e con un'identità ben precisa facendo interagire le differenze, proprio come dovrebbe accadere nel quartiere"

Un progetto molto ambizioso e innovativo, quello che parte oggi a Bologna. Si parla d'arte, ma no, non di nicchie, almeno per una volta. Eppure gli artisti coinvolti non sono certo degli sconosciuti e hanno risposto all'appello accettando una sfida lanciata dal primo museo di quartiere d'Italia, l'mtn - museo temporaneo navile. Sono Antonella Aprile, Daniele D’Acquisto, Lorenzo Di Lucido, Luigi Massari, Samuele Menin, Matteo Messori, Fabrizio Perghem, Giulio Saverio Rossi, Namsal Siedlecki, Marcello Tedesco, Attilio Tono, Marco Useli, Jacopo Valentini, Peng Xuejian.

A partire dal 5 aprile infatti, data di apertura della mostra "Concrezioni dal nuovo millennio" di Niccolò Morgan Gandolfi negli spazi museali di Trilogia Navile, in Bolognina, si inaugura infatti anche un progetto speciale chiamato project room | territori: «Si tratta di un'operazione unica, resa possibile dall'entusiasmo e dalla generosità di coloro che ne saranno protagonisti e che hanno compreso subito la bontà dell'operazione artistica, volta a costruire un museo realmente democratico e con un'identità ben precisa - spiega Marcello Tedesco, ideatore insieme a Silla Guerrini del progetto mtn e residente da sempre nel quartiere Navile - facendo interagire le differenze, proprio come dovrebbe accadere nel quartiere. Infatti, l’identità sia di un singolo che di un gruppo si definisce in rapporto ad un’alterità. All’interno di questo spazio verranno invitati un numero variabile di artisti a presentare una singola opera ciascuno che sintetizzi il proprio territorio estetico. Ogni opera vivrà in maniera ritmica affianco alle altre nella differenza, in alcuni casi nel contrasto, ma sempre in una sorta di equilibrio». 

La project room del museo temporaneo navile

Dalla pittura all'incisione, passando per la fotografia: cosa si vedrà

La molteplicità degli universi estetici di ogni artista sarà sottolineata anche dalla pluralità dei linguaggi artistici presenti in mostra, che andranno dalla pittura alla fotografia, dalla scultura al disegno fino all’incisione. La project room si configurerà come una costellazione sfaccettata e multiforme di territori linguistici e formali in dinamico equilibrio: «Questa esperienza crediamo possa favorire nel corpo sociale un atteggiamento più maturo e creativo nel vivere le differenze che una società complessa e multi etnica come la nostra porta con sé, affrontando positivamente le diversità e i contrasti, spesso fomentati dal crescente affermarsi di un pensiero unidirezionale e anacronistico - prosegue Tedesco - Inoltre per definire sempre meglio l’identità di mtn come primo museo di quartiere in Italia, le opere verranno esposte nella project room per un mese, in seguito potranno essere richieste in prestito dagli abitanti della Trilogia Navile per altri trenta giorni. Le abitazioni private che ospiteranno le opere verranno considerate altre sale del museo. Questo è un primo passo verso la creazione di un museo dislocato, democratico e aperto ai cittadini, un organismo vivo inserito armonicamente nella vita del quartiere e della città».

Il video: anteprima dalla mostra di Niccolò Morgan Gandolfi

Promuovere progetti artistici e culturali capaci di raggiungere un ampio pubblico, favorire una maggiore consapevolezza sui temi del contemporaneo, permettere che l’arte sia sempre di più un’esperienza di tutti e non solo di un ristretta élite, creare una rete di persone qualificate e determinate per condividere finalità e progetti, sono gli obbiettivi che mtn intende realizzare nel corso delle sue attività.

«Trilogia Navile, iniziativa immobiliare realizzata dalla Valdadige Sistemi Urbani,  ospita il primo museo di quartiere in Italia e da oggi anche una sala espositiva unica, architettonicamente predisposta alla comunicazione visto che è aperta e trasparente, visibile e stimolante - spiegano Eva Bonetti e Claudio Vicari a nome della Valdadige - L'idea di portare l'arte in questo luogo ci è parsa fin da subito un grande regalo per i residenti e il fatto di poter contare su un museo e degli artisti tanto generosi da prestare le loro opere d'arte sarà un'esperienza esclusiva e davvero all'avanguardia, in linea con la qualità dell’iniziativa immobiliare».

L'intervista: così funzionerà l'innovativo "prestito" delle opere d'arte: 

È Marcello Tedesco, ideatore del progetto insieme a Silla Guerrini, a spiegare esattamente di cosa si tratta, come hanno reagito gli artisti coinvolti e come funzionerà il "prestito" di opere d'arte. 

Cos’è esattamente la project room?

La project room è uno spazio che vogliamo dedicare all’esercizio della pluralità: una sorta di luogo dove esercitarsi in tal senso, ottenendo dei risultati concreti e tangibili. Qualcosa che possa essere di ispirazione per la comunità. L’arte, quando nasce da un’esperienza reale, ha la capacità di mostrare strade nuove e soprattutto che è possibile assumere comportamenti più coerenti con il periodo storico in atto. Naturalmente serve esercizio, occorre esercitare la volontà in tal senso, superando posizioni astratte o puramente ideologiche. 
Come hanno reagito gli artisti coinvolti alla proposta di parteciparvi? È stato difficile farli convivere? Chi sono? 
Gli artisti di solito sono sempre entusiasti di partecipare a nuovi progetti e avere l’opportunità di misurarsi con nuove sfide. Il progetto pone l’attenzione sullo sviluppare in chiave artistica una consapevolezza concreta su concetti come la democrazia e la pluralità che ne è l’habitat stesso: idea questa che è stata accolta con grande interesse e senso di responsabilità da parte degli artisti, i quali hanno compreso immediatamente che non si tratta di fare una semplice collettiva, ma di mettere a punto uno strumento di ricerca e di ri-definizione di aspetti che sono alla base della vita dell’essere umano.
Non è difficile fare convivere linguaggi e sensibilità differenti, quanto piuttosto rendere tutto ciò un’esperienza significativa, evidenziando il fatto che le differenze e i contrasti possono essere un’energia molto potente per creare un nuovo ritmo, una nuova visone delle cose.

Nella project room ci sono artisti con all’attivo mostre di livello internazionale, o che lavorano con gallerie di primo piano, accanto ad alcuni artisti emergenti: quello che li accomuna tutti è la qualità della ricerca artistica.
Idea di un museo democratico, dell'arte democratica...mtn-museo-temporaneo navile è destinato e essere pionieristico? Su quali fronti?

Uno degli aspetti che vogliamo sviluppare con la project room, ma in generale con le attività che promuoviamo, è quello di museo democratico, orizzontale, qualcosa che faccia parte integrante del quartiere e della città. Anche se non è facile, e la strada è insidiosa vogliamo avvicinare un ampio pubblico all’arte contemporanea, mostrare che questa non è un territorio impraticabile ad uso esclusivo di una élite. L’arte, nella sua accezione più alta, è uno strumento indispensabile alla vita, consente tutta una serie di esperienze di cui non si dovrebbe in alcun modo fare a meno. Io credo che in questo periodo storico l’arte abbia l’arduo compito di superare tutta l’incongruenza di un pensiero astratto e univoco, mono-dimesionale,  responsabile di questo spirito di avversione reciproca che attraversa il pianeta, e che riguarda assolutamente tutti. Nell’ottica appena descritta è fondamentale che l’arte diventi qualcosa di familiare a quante più persone possibili.

E poi c'è il "prestito" delle opere ai cittadini: ci spiega come funzionerà? 
Le opere verranno date in prestito al museo per un mese, dopodichè, per il momento, gli abitanti della Trilogia Navile  potranno fare richiesta dell’opera che gli interessa e tenerla nella propria casa per altri trenta giorni. Le abitazioni private che ospiteranno l’opera verranno considerate altre sale del museo e in alcuni casi esse potranno essere aperte al pubblico. Come vedi questa semplice operazione allarga molto l’idea canonica di museo, rendendo questo qualcosa di molto più dinamico e vicino alla vita delle persone.
Il progetto, ideato da Marcello Tedesco e Silla Guerrini è sostenuto da Valdadige Sistemi Urbani, è patrocinato dal Comune di Bologna in collaborazione con il Quartiere Navile ed è dedicato alla figura di Palma Bucarelli.
 

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