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Cronaca Santo Stefano / Via Castiglione

Napolitano: 'Il web non sostituisce i partiti'. Ed è polemica

'Lectio magistralis' del Presidente in Ateneo, che allerta: "Non c'é partecipazione individuale e collettiva efficace alla formazione delle decisioni politiche". Dal web attacco, grillini in testa

Contestazioni in strada (VIDEO),e via web per il Capo dello Stato in visita a Bologna, dove ha ricevuto la laurea ad honorem ed inaugurato l'anno accademico di Alma Mater. E proprio durante la sua 'lectio magistralis' tenuta ieri nell'aula magna Santa Lucia, Giorgio Napolitano ha toccato il tema della relazione tra politca, partiti e nuove tecnologie, mettendo in guardi: "Non c'é partecipazione individuale e collettiva efficace alla formazione delle decisioni politiche". Dunque pur riconoscendo l'importanza del web il Presidente della Repubblica ha voluto rimarcare l'insostituibile ruolo dell'entità dei partiti.
"Non si prenda l'abbaglio - ha detto il Capo dello Stato - di ritenere che di fronte alla crisi dei partiti la soluzione sia offerta dal miracolo delle nuove tecnologie informatiche, dall'avvento della Rete, che fornisce in maniera fino a ieri imprevedibili accessi preziosi, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico, di dare stimoli all'aggregazione e consentire la manifestazione di consensi e dissensi. Ma anche altri canali da tempo consolidati, come quelli associativi, pur esercitando sulla politica una non trascurabile influenza, non sono apparsi mai sostitutivi dei partiti".

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POLEMICHE. La 'lezione' del Presidente ha sollevato le reazioni piccate di molti di coloro che hanno fatto della rete la loro forza, in testa Beppe Grillo e i 'suoi'. E l'affondo di Napolitano  presidente forse non è arrivato a caso in una città dove alle ultime elezioni comunali il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che proprio sul web ha costruito le proprie fortune, ha raccolto quasi il 10%.

Dunque, sentitosi chiamao in causa, Beppe Grillo ne ha parlato sul proprio blog , invitando Napolitano a leggere il suo libro, significativamente intitolato 'Siamo in guerra - la Rete contro i partiti'. E intanto i 'grillini' si sono scatenati, tempestando il blog di commenti infuocati del tipo: "Un vecchio babbione di 86 anni che predica contro internet. Pazzesco". O peggio: "Andava accoppato da giovane non da vecchio". Intanto gli adepti bolognesi del movimento, non hanno mancato di commentare in maniera sprezzante le affermazioni di Napolitano. "Non si prenda l'abbaglio - gli ha fatto polemicamente eco il consigliere Marco Piazza - che l'invenzione della ruota possa sostituire l'andare a piedi". Massimo Bugani, il candidato sindaco grillino che ha preso il 9,5%, ha postato su Facebook una battuta: "Non mi stupiscono le parole del Presidente Napolitano, mi stupisce che il testo del suo discorso glielo abbiano inviato col telegrafo", ma ha poi anche rifiutato l'etichetta antipolitica: "La buona politica e la partecipazione dei cittadini sono la migliore soluzione. Entrambe sono caratteristiche che non mancano a chi sfrutta la rete al meglio". In ogni caso le parole di Napolitano hanno suscitato dibattito sui tradizionali canali del web, dove l'opinione pubblica è più sensibile alla materia. L'argomento è stato per quasi tutto il giorno fra i più discussi su Twitter, fra chi ha accolto le parole di Napolitano come una reazione antistorica e chi come un appello ai partiti ad usare meglio il web. Fra questi ultimi, il capogruppo Idv al Senato Felice Belisario. "Per i partiti - ha detto - dev'essere prioritario promuovere un'autoriforma che consenta di rafforzare il rapporto con la società. In questo senso, accanto all'utilizzo degli strumenti web, è necessario favorire la partecipazione diretta e attiva dei cittadini ai meccanismi democratici e istituzionali. Per arginare le derive dell'antipolitica, serve una politica 2.0".

 


 

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