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Bologna is fair: tutti i negozi eco sostenibili su una mappa - VIDEO

Sono 63 le realtà censite, divise in 11 categorie: mangiare e bere, dormire, alimentari, cosmesi, servizi, moda e accessori, baby friendly, muoversi green, equo e solidale, intrattenimento e cultura, la campagna in città

Una mappa (cartacea e on line) delle realta' commerciali, imprenditoriali, ristorative e di cooperazione di Bologna che rispondono ai criteri dell'economia sostenibile. È "Bologna is fair", il progetto delle cooperative ExAequo e C'e' un mondo e uno dei vincitori (finanziato con 16 mila euro) di Bologna Made il bando indetto dal Comune di Bologna nel novembre 2017 per valorizzare le attivita' economiche di prossimita'. Sono 63 le realta' mappate suddivise in 11 categorie (mangiare e bere, dormire, servizi, alimentari, cosmesi e benessere, moda e accessori, baby friendly, muoversi green, mercati contadini, equo e solidale, intrattenimento e cultura).

"Abbiamo scelto di parlare di 'sostenibilita'' per far riferimento all'Agenda 2030 e ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile- ha spiegato Linda Triggiani, presidente della cooperativa C'e' un mondo e coordinatrice di Bologna is fair- È bello che grazie a un progetto del Comune si sia creata una rete tra imprese, unite per promuovere un diverso stile di vita".

Sono quattro i criteri in base ai quali sono state selezionate le realta' presenti nella mappa: sociale (rispetto dei lavoratori, condizioni di lavoro, filiera produttiva, inclusione sociale, ecc.), ambientale (biologico, risparmio energetico, riciclo, trasporti sostenibili, ecc.), locale (produzioni tipiche del territorio, materie prime di origine locale, ecc.), innovazione.

"Per capire quali potevano essere le realta' da inserire nella mappa, siamo partiti da noi, che siamo consumatori critici- ha detto Valeria Roberti di ExAequo Bottega del mondo e curatrice di Bologna is fair- Ne abbiamo ricavato tantissimi stimoli e la scelta non e' stata facile. Le organizzazioni presenti nella mappa rispondono ad almeno due dei quattro criteri e non contraddicono gli altri ne' i principi dell'economia sostenibile".

Qualche esempio? Tra le librerie ci sono Trame (via Goito) e Igor (via Santa Croce), tra i locali troviamo il Cafe' de la paix (via Collegio di Spagna) e il bar Senza Nome (via Belvedere), tra le gelaterie È buono, Stefino bio e Galliera 49. Ma ci sono anche Hair stylist (ChimicaZero in via Fratelli Rosselli), bici officine (Dynamo e Demetra Social Bike) e banche (Banca etica in viale Masini).

I consumatori critici in Italia sono passati dall'11,2% del 2002 al 30,3% del 2018. Sono circa 5 milioni gli italiani iscritti a un Gas e anche il turismo responsabile e' cresciuto dallo 0,2% della meta' degli anni Duemila al 7,4% attuale.

"Quando abbiamo iniziato a studiare l'equo e solidale ci dicevano che stavano analizzando una realta' di nicchia, in realta' oggi quella realta' e' assolutamente significativa e non trascurabile con un'attenzione crescente che nemmeno la crisi ha fermato- ha affermato Paola Parmiggiani, docente associata di Sociologia dei processi culturali dell'Universita' di Bologna e membro del Centro studi avanzati sul consumo e la comunicazione- La cosa interessante e' che i cittadini che non consumano in modo responsabile non lo fanno perche' contrari ma perche' conoscono poco questo mondo. Importante quindi un progetto come questa mappa per consolidare l'interesse diffuso e intercettare chi e' rimasto estraneo".

La mappa e' stata stampata in 30 mila copie e si puo' trovare presso Bologna Welcome (piazza Maggiore) e nelle realta' mappate, inoltre e' consultabile on line attraverso il sito del progetto. L'obiettivo dei promotori e' la massima diffusione e l'utilizzo non solo da parte dei turisti che visitano la citta' (da qui la scelta di inserire alcuni itinerari tematici e per quartiere) ma anche da chi in citta' vive. (Dire)

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