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Cronaca Bazzano

Nuova Bazzanese: il 21 maggio parte il cantiere, durerà quattro anni

Un nuovo cantiere che potrebbe durare oltre quattro anni. Tra gli obiettivi anche quello di aprire man mano i tratti di strada completati

Da domani iniziano i lavori preparatori per la Nuova Bazzanese, un nuovo cantiere che potrebbe durare oltre quattro anni. Tra gli obiettivi anche quello di aprire man mano i tratti di strada completati, in particolare quelli di collegamento con altre strade.

Si è tenuta questa mattina a Bologna la conferenza stampa di presentazione del progetto alla presenza di Virginio Merola, sindaco della Città metropolitana di Bologna, Daniele Ruscigno, sindaco di Valsamoggia, Raffaele Donini, assessore regionale ai Trasporti, Reti infrastrutture, Irene Priolo, consigliere delegato alla Mobilità, Viabilità e Infrastrutture della Città metropolitana di Bologna, e sindaco di Calderara di Reno, Paola Carron, amministratore delegato Carron SpA e Stefano Zilio, direttore tecnico Carron SpA.

"Per noi la Bazzanese non è solamente una strada ma l’occasione di sviluppo per tutta la zona. Con la Bazzanese finalmente in partenza e il nuovo casello autostradale attualmente in costruzione, il nostro territorio si trasformerà in uno dei più infrastrutturati e la risposta del mercato è già tangibile", ha scritto sul suo sito il sindaco di Valsamoggia Daniele Ruscigno "l’opera consentirà anche di migliorare la mobilità sostenibile: la tratta ferroviaria Bologna-Vignola verrà velocizzata dalla chiusura di alcuni passaggi a livello e, grazie declassamento delle strade, potremo procedere con la realizzazione di ciclopedonali e dare risposta al collegamento interno all’interno del nostro Comune tra le cinque municipalità e e i Comuni limitrofi"

“La Bazzanese – ha detto Donini – è un’opera che non serve solo a risolvere un problema di viabilità ultradecennale (ogni giorno circa 30mila veicoli percorrono quei 10 km di strada) ma anche a offrire occupazione e rendere maggiormente competitivo tutto il comparto bazzanese fino alla zona modenese delle ceramiche”. “La gara – ha aggiunto Irene Priolo – ha avuto tra i criteri di priorità anche quello della sicurezza del lavoro. Sono state richieste particolari tecnologie per controllare al meglio quello che succede all’interno dei cantieri. Una maggiore sicurezza non va infatti solo a beneficio dei lavoratori ma anche a vantaggio del rispetto dei termini di consegna dei lavori. I lavori di interconnessione andranno a valorizzare tutto il territorio”.
“Sicurezza. Tempi. Qualità. Tre parole che sono alla base della nostra politica aziendale – Paola Carron lo dice molto chiaramente -. Per noi questa è una sfida e, navigando tutti nella stessa direzione, non è detto che i lavori possano procedere con più celerità di quanto non sia scritto sulla carta”.
“Nel progetto – ha chiarito l’ing. Zilio – abbiamo tenuto conto anche di prossimi eventuali sviluppi (aumentare il numero delle corsie per esempio) e quindi gli espropri sono stati fatti in questa logica.
Vista l’ampiezza del progetto e il fatto che in certi tratti ci sono proprio cantieri nel cantiere, è molto probabile che vengano man mano aperti i tratti di strada completati.
Nei punti più rumorosi è previsto un tipo di asfalto anti-rumore che attenua il rumore provocato dal contatto ruota-asfalto.”

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