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Cronaca

Omicidio Biagi: Simone Boccaccini chiede riduzione della pena

Il caso è stato discusso alla Corte di assise di appello di Bologna, che si esprimerà nei prossimi giorni

A 17 anni dalla morte di Marco Biagi, ucciso in via Canonica il 19 marzo del 2002, da un commando, Simone Boccaccini, uno dei brigatisti giudicati colpevoli, oltre che per altre attività terroristiche, chiede una riduzione della pena. Il caso è stato discusso alla Corte di assise di appello di Bologna, che si esprimerà nei prossimi giorni.

Per l'omicidio Biagi sono stati condannati all''ergastolo Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma e Diana Blefari Melazzi, la donna che si impiccò in carcere a ottobre del 2009.

Boccaccini, 61 anni, detenuto ad Alessandria, è stato condannato a 21 anni (in appello per la concessione delle attenuanti generiche) per l'omicidio del giurislavorista a Bologna e a cinque anni e otto mesi per banda armata, associazione con finalità terroristica e rapina a Roma, Boccaccini, 61 chiede dunque che sia riconosciuto il vincolo della continuazione tra le due sentenze, con conseguente riduzione della pena. In pratica quando aderì alle nuove Brigate Rosse, alla fine degli anni '90, il piano comprendeva anche attentare alla vita di persone che collaboravano con il Governo in tema di lavoro. Il sostituto procuratore generale Valter Giovannini non si è opposto, ritenendo che sussistano i presupposti, ma ha chiesto una riduzione minima: "Lo Stato deve rispettare la legge, ma anche affermare la sua supremazia nei confronti di questi soggetti che fecero rivivere al Paese un terrore che si pensava ormai superato per sempre" ha dichiarato il magistrato. 

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