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Cronaca San Lazzaro di Savena

Funerali Procopio, dall’altare il monito agli assassini ancora sconosciuti

Dopo un lungo mese di perizie sul cadavere del pensionato assassinato brutalmente a San Lazzaro lo scorso aprile, il parroco ieri ha invocato giustizia e si è appellato ai killer tuttora a piede libero: "Confessate"

Ieri mattina a San Lazzaro si è celebrato il funerale di Antonio Procopio: il nulla osta alle esequi è arrivato ad un mese dal truce assassinio del pensionato, aggredito e poi dato alle fiamme per mano ancora sconosciuta. Mentre il caso resta avvolto dal mistero e le indagini faticano a far luce sulle circostanze del delitto, dall’altare padre Domenico Nucci ha voluto rivolgersi alle forze dell’ordine prima, ai killer poi.
Il prete ha infatti invocato giustizia, chiedendo agli inquirenti che vengano trovate le risposte su chi e perché ha compiuto un simile gesto. Poi è arrivato il monito indirizzato alle coscienze degli assassini: “Confessate”.

E in attesa di risposte rimane, oltre la famiglia della vittima, tutta la comunità di San Lazzaro, inorridita dall’accaduto e spaventata perché tra loro potrebbero celarsi degli insospettabili assassini. Le indagini sembravano giunte ad una svolta: i carabinieri infatti arrestarono 2 condomini di Procopio, che però furono subito rilasciati da Gip perché troppo deboli gli elementi a loro carico.

IL FATTO - Antonio Procopio, 75 enne insegnante in pensione, rimane vittima il 27 marzo nell’incendio divampato nel suo garage a San Lazzaro. Un settimana dopo quello che sembrava essere un terribile incidente si è appurato invece che l’uomo fu ucciso volontariamente. Questo è quanto emerse dagli accertamenti: l’autopsia effettuata sul cadavere della vittima ha fece emergere una ben diversa verità. L’uomo non morì per asfissia da fumo, come si ipotizzò in un primo momento, ma perché strangolato. Sul suo corpo, infatti, furono rinvenute l’impronta di un corpo contundente e tracce di mani che hanno stretto con violenza il collo, provocando lo strozzamento.
 

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