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Cronaca San Vitale / Via Clemente Primodì

Via Primodì: arrestato l'uomo che ieri ha ucciso la compagna

Dopo averla accoltellata si è piantato una lama nel petto, ma il suicidio non è riuscito. Portato in ospedale è stato soccorso poi tratto in manette. A pochi km ieri un'altra donna assassinata

La morte violenta di lei per mano del marito o del compagno. A Bologna nel primo pomeriggio. Loris Castelli, 45 anni, camionista, ha ucciso con due coltellate Augusta Alvelo, dominicana di 50 anni, la donna con cui aveva una relazione da quattro anni. Castelli, che abita con la madre a Castelguelfo, nell' Imolese, arrivava spesso in motocicletta a trovare Augusta in una casa di via Primodì, prima periferia, in un caseggiato di abitazioni Acer ricavate da una vecchia fabbrica di fiammiferi. Zona tranquilla con gente tranquilla, sui campanelli molti nomi stranieri e qualcuno italiano. Nessuno ha sentito nulla quando Castelli è entrato (aveva le chiavi o lei gli ha aperto la porta) in casa della donna, domestica e badante, una figlia in Germania, un figlio che viveva con lei ma che era assente, e, forse dopo l'ennesima discussione per una rottura che si stava profilando, le ha sferrato due fendenti con un coltello multiuso. Poi si è piantato la lama nel petto. Il suicidio non è riuscito e l'uomo ha chiamato il 118, che a sua volta ha avvertito i carabinieri. Castelli è stato portato in ospedale, operato e arrestato. Lui non morirà. I due avevano una vita assolutamente normale, per lei un fratello a Bologna e una sorella a Modena, nessun precedente. Semplicemente la storia stava finendo. "Siamo uscite l'altra sera a mangiare una pizza e lei era un po' giù di morale per quel rapporto che andava così così, non tanto bene", ha raccontato una vicina, peruviana. E' bastato per morire. Nel Reggiano, in un paesino frazione del Comune di Don Camillo e Peppone, diviso da Sorbolo parmense solo dal fiume Enza, El Ayed aveva da poco massacrato la moglie. Dopo un litigio l'ha inseguita per casa colpendola tante volte con un martello fino ad ucciderla. La violenza di lui non era una novità, hanno raccontato i vicini, e lei aveva avviato la separazione. Aveva chiesto a conoscenti di aiutarla a cercare un lavoro. Un'offesa per lui, risolta a martellate in testa forse davanti alla bambina più piccola, quattro anni, che era in casa. La figlia maggiore, 11 anni, era a scuola ed è poi stata affidata a conoscenti. Di lei e della sorella piccola si occuperanno i servizi sociali. Sfogata la violenza, El Ayed ha preso la bimba, l'ha caricata in auto, ha percorso i cinque chilometri fino a Poviglio e si è presentato ai carabinieri con la piccola in braccio. "Ho ammazzato mia moglie", ha detto. I militari sono andati a casa sua e hanno trovato il corpo di Rachida e tracce di sangue in vari punti dell'abitazione. Caso risolto.

A POCHI KM UN ALTRO OMICIDIO. Poco prima, a un centinaio di chilometri di distanza, a Sorbolo Levante, frazione di Brescello nel Reggiano, Rachida Rida, marocchina di Casablanca, 35 anni, è stata ammazzata in maniera bestiale, a colpi di martello, dal marito, Mohammed El Ayano, facchino di 39 anni.

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