Fase 2, stretta sulla vendita di alcolici in centro: Merola chiude alimentari alle 21
L'ordinanza del Comune per limitare assembramenti vale per piccoli alimentari, piadinerie e affini. Per bar e ristoranti confermato il regolamento valido nel resto della città: divieto dalle 22
In centro stretta sulla vendita per l'asporto di alcolici e ogni altra bevanda in vetro e lattina. È quanto prevede un’ordinanza firmata dal sindaco di Bologna, Virginio Merola, che riduce gli orari di vendita per asporto in tutta l’area del centro storico delimitata dai viali di circonvallazione, con l’obiettivo di contribuire a limitare i fenomeni di assembramento vietati dalle misure in vigore per contenere l’emergenza sanitaria.
Per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, ovvero bar e ristoranti, è confermato quanto previsto nel regolamento valido in tutto il resto della città: non si potranno vendere per asporto bevande alcoliche e ogni altra bevanda in vetro e lattina dalle 22 fino alla chiusura. Mentre, novità e stretta rilevante, l’ordinanza impone agli esercizi di vicinato del settore alimentare – ovvero i piccoli negozietti di alimentari – l’apertura dalle 6 alle 21. I laboratori artigianali alimentari invece – ovvere creperie, piadinerie e affini – non potranno vendere per asporto bevande alcoliche e ogni altra bevanda in vetro o lattina dalle 21 fino alla chiusura.
L'intento di Palazzo D'Accursio è quello di favorire il consumo di bevande nei locali, dove sono garantite le misure distanziamento, scoraggiando l'assembramento nei luoghi pubblici.
L’ordinanza sarà in vigore da giovedì 28 maggio a domenica 14 giugno, giorno in cui termina l’efficacia del Dpcm del 17 maggio che vieta, tra l’altro, ogni forma di assembramento. Chi non rispetta l’ordinanza rischia una sanzione amministrativa che va da 400 a mille euro e la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.
(aggiornato alle 19:30)
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