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Cronaca

Fumata nera per Oz, lo spazio per giovani deve lasciare

Fallisce la trattativa con il Comune, consegnata l'ingiunzione di sfratto. Le associazioni: 'Con Unipol? Assicurati contro gli incendi, ma non contro gli sgomberi'

Niente da fare per Oz, lo spazio per gli sport urbani più grande d'Europa, recentemente finito anche in Tv come esempio per le discipline giovanili: ragazzi e ragazze dovranno lasciare l'immobile entro 10 giorni, stando almeno a quanto notificato ai gestori dell'Urban Park che da quattro anni ha trovato sede in via Stalingrado 59.

A nulla sono valse le trattative per chiedere una proroga o trovare in fretta un altro posto in zona: l'intermediazione del Comune non ha funzionato, e il nuovo legittimo proprietario, una società controllata da Unipol, vuole tornare nelle disponibilità dei muri il più presto possibile.

Ex Samp venduta all'asta, lo spazio Oz sotto sfratto

"Paradossalmente, se lo sono comprato i nostri assicuratori storici​​, Unipol, quelli che ci tutelano per i danni e gli incendi, ma non ​contro ​ gli sgomberi" è l'amara nota ironica che spunta dal lungo comunicato diffuso in mattinata alla stampa, dove i gestori sferzano duri sul nuovo proprietario della Ex Samp: "Ma come può Unipol, la compagnia assicurativa dei lavoratori, della cooperazione e dei sindacati, promuovere bandi (Culturability) per la riqualificazione urbana, gestire innumerevoli pagine social (social wall gruppo Unipol) sul ruolo propulsivo delle associazioni sportive e di promozione sociale, spendere un mare di soldi per lo sviluppo sostenibile e sfrattare​,​ dall’oggi al domani​,​ un’esperienza unica in Europa e un sogno lungo sei anni?".

Un epilogo che lascia l'amaro in bocca, e ben espresso da Calogero Passarello, presidente di Eden, associazione capofila di una trentina di diversi soggetti. "Ho firmato questa mattina la richiesta di liberare lo stabile entro 10 giorni, con verifiche settimanali sullo stato del trasloco. Ora però mi chiedo come faremo a traslocare in 10 giorni: mettiamo i ragazzini a fare i facchini?" si chiede scherzando.

Ciò nonostante, l'appello a fare qualcosa viene rinnovato, e la settimana prossima sono in cantiere delle iniziative itineranti per salvare uno spazio da 5mila tesserati e 12mila metri quadri di sport urbani.

"Chiediamo il sostegno delle associazioni bolognesi perché la nostra esperienza non muoia. Facciamo appello ai gruppi consiliari del Comune di Bologna​, della Regione Emilia Romagna​ e ai parlamentari di Bologna​ perché prendano posizione contro questa inaccettabile arroganza. Chiediamo al Coni, all’AICS e agli altri Enti di promozione sportiva di​ ​ condividere la nostra indignazione. Chiediamo ai media di raccontare la nostra storia. Chiediamo alle realtà autogestite​, ​ai centri sociali​, alle cittadine e ​ ​ai cittadini di ogni età ​di uscire per strada con noi. Ma soprattutto chiediamo ​al sindaco Merola, all'assessore Lepore, a​ tutta la​ Giunta ​e al Quartiere S. Donato - S. Vitale​ di aiutarci a trovare uno spazio alternativo, di aprire gli occhi, di n​o​n perdere tempo e di non assecondare​ l'ipocrisia. ​Perché migliaia di ragazzi e tantissimi progetti sociali attivati nello spazio Oz dal Comune di Bologna non vengano dimenticati".

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