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Cronaca San Donato / Via Francesco Sabatucci

Cirenaica. Da dormitorio a condominio: la Palestra Popolare per gli "emarginati"

Non per maniaci del fisico, ma un luogo aperto a tutti, gente di strada, esclusi e cittadini. E' la "Palestra Popolare" del Centro di Accoglienza Beltrame, uno dei più affollati, nel rione Cirenaica

Centro di Accoglienza Notturna G. Beltrame, via Sabatucci, in piena Cirenaica. E’ quella che tecnicamente si chiama “struttura a bassa soglia”, ossia suonando un campanello si può dormire e lavarsi fino a esaurimento posti. Un “dormitorio” quindi, ubicato nel rione Cirenaica, un quartiere che in questi giorni fa notizia per la scarsa illuminazione, per alcuni fatti di cronaca e per i tour antidegrado. E' anche il Centro dove a luglio un ospite si è suicidato.

La "Palestra popolare" del dormitorio Beltrame

10 operatori e 5 ausiliari per 115 ospiti fissi, di entrambi i sessi, italiani e stranieri che vivono condizioni di disagio. La struttura, tra le più affollate della città, è grande e ben tenuta all’interno. Spazio verde e un locale “underground” oggi trasformato in sala per allenamento. Non un fitness center per culturisti e “fisicultori”, ma un luogo di normalità, aperto all’esterno. Panche, specchi, spalliera, pungiball e guantoni, tutti recuperati o in regalo.

Bologna Today a colloquio con Lucio, uno dei coordinatori del Centro.

Com’è nata l’idea della palestra?
Il 24 dicembre scorso, durante una cena offerta agli ospiti del Centro, Valerio Monteventi (autore, direttore di un quotidiano autogestito, nonché ex giocatore di rugby – n.d.r.) mi ha proposto di utilizzare il locale seminterrato per realizzare una palestra. Pian piano l’idea ha preso corpo, Valerio a maggio ha cominciato a fare training. Ed eccoci qui…

Hanno tutti risposto con entusiasmo?
Dico sì per quanto riguarda gli ospiti, ma lo confesso, la perplessità maggiore è venuta proprio da noi coordinatori perché è stata una “sterzata” radicale per il gruppo operativo. Poi ne abbiamo parlato e ora ci aiutano anche alcune associazioni come Vag61 e Acquablu.

Che sport si praticano?
Soprattutto pugilato, ma anche ginnastica, abbiamo anche due insegnanti di yoga. Qui si sfoga la rabbia, si tira fuori quello che si ha dentro, ma non si tratta di semplici “cazzotti”, si deve stare alle regole, rispettare l’avversario.

Cos'ha questo di particolare?
Cosa possiamo fare noi per il quartiere? Ecco un posto aperto all’esterno, non ti viene chiesto chi sei, da dove vieni, ma è un luogo di condivisione con un territorio tanto discusso, quindi anche una sorta di presidio che evita le ronde occupandolo con progetti educativi. Io capisco quando residenti dicono "ho paura", ma qui tutto è teso a realizzare il “Condominio Sabatucci”, cioè gli spazi del Centro per attività aperte sia agli ospiti che ai residenti del quartiere.

Che altre attività si svolgono al Centro Beltrame?
Intanto, quando avremo i soldi per comprare la tenda, la stanza si potrà trasformare anche in teatro aperto. Qui abbiamo l’officina per la riparazione delle bici, gli orti, sono attivate delle borse-lavoro, il servizio ortofrutta, che distribuisce sul territorio i prodotti in scadenza, e, in collaborazione con Vag61, anche un corso d’italiano. E poi “il 27 del mese”, una serata nata per caso il giorno 27, ma che ora è diventato un paradosso, il giorno in cui si ritirava lo stipendio, ora è sempre più difficile. Si tratta di una serata a tema serio aperta a tutti; si dibatte con un film, musica, cultura, teatro e sport, con la collaborazione spontanea degli ospiti. Siamo comunque in contatto con la Presidente del Quartiere Milena Naldi perché questo luogo diventi una tappa di Bologna Estate o di Bolognetti Rock. Qualche problema di denaro, ma la forza c’è.
 

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