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Protezione a Panebianco, il sindacato di polizia: 'Senza caschi e sfollagente'

Il sistema di protezione disposto dalla Questura non piace al SAP: 'Agli agenti in borghese è stato chiesto un eventuale contenimento fisico, gli strumenti di sicurezza rimasti nelle auto'

Non piace al Sindacato Autonomo di Polizia - SAP- il sistema di protezione disposto dalla Questura di Bologna per Angelo Panebianco in occasione delle sue lezioni alla Facoltà di Scienze politiche. 

In una lettera al questore Ignazio Coccia chiede "chiarezza, chiarimenti e soprattutto un cambio di strategia in ordine all'impiego del personale della Squadra Mobile in inusuali e anomali servizi di ordine pubblico".

Cinque agenti della Mobile, infatti, lunedì e martedì scorsi sono stati spediti a Scienze politiche per la minaccia di contestazioni dei collettivi al professore. A loro, in borghese, è stato chiesto "un eventuale contenimento fisico dei potenziali contestatori", spiega il segretario provinciale del Sap, Tonino Guglielmi, in una lettera al questore, ma senza che avessero "gli strumenti di sicurezza (caschi e sfollagente) necessari e previsti" rimasti, "come da disposizioni ricevute", nelle auto di servizio "parcheggiate a distanza". Così come, continua Guglielmi, a distanza era il resto del contingente della Mobile, fermo in piazza Calderini in attesa di "eventuali richieste di intervento che, se pervenute, avrebbero, con il prevedibile ritardato intervento, potuto mettere a rischio gli operatori" che erano a Scienze politiche. Tutto questo è indigeribile per il Sap, "tanto più se tali disgraziate valutazioni derivino dal solo scopo di non voler indispettire lo sguardo dei presenti con la divisa della Polizia", ammonisce Guglielmi. (agenzia dire)

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