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Cronaca Centro Storico / Via dell'Indipendenza

Paolo Prodi, domani i funerali con cerimonia accademica

Prima in archiginnasio e poi nella chiesa di San Benedetto. Il cordoglio della comunità accademica, politica, ed episcopale

Lunedì 19 dicembre alle ore 11:30 nella chiesa di San Benedetto, in via Indipendenza si teranno i funerali per la commemorazione di Paolo Prodi, deceduto ieri a 84 anni. Per l'occasione, poco prima della cerimonia, anche l'Alma Mater di Bologna renderà omaggio alla figura del professore. La cerimonia funebre accademica si terrà alle 10.30 nella cappella Bulgari in Archiginnasio. Paolo Prodi, lo ricorda il rettore Francesco Ubertini, «era uno storico di riferimento dell'Alma Mater. Nel suo percorso di ricerca aveva posto al centro due poli distinti, quello del sacro e quello del potere politico, considerando la dialettica tra di essi un elemento chiave per interpretare la storia dell'Occidente.

Alla passione per gli studi e per l'insegnamento aveva saputo coniugare una passione per le istituzioni universitarie, avendo ricoperto il ruolo di rettore all'Università di Trento e di preside all'Università di Bologna». Alla famiglia, Ubertini manda «l'abbraccio sincero di tutta la comunità accademica bolognese». Al cordoglio si unisce anche il vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, Massimo Camisasca, che ricorda in particolare il servizio di Paolo Prodi come presidente del comitato scientifico ''Ubi Episcopus'', istituito dal vescovo Adriano Caprioli per il lavoro, che si occupa delle ricerche storiche e delle giornate di studio sulla cattedrale di Reggio Emilia, che si stanno organizzando da quando sono iniziati i restauri.

In una nota, Camisasca esprime dunque «la gratitudine dell'intera comunita'» diocesana per il lavoro e la testimonianza del professor Paolo Prodi, chiedendo al Signore di accoglierlo tra le sue braccia e di consolare coloro che piangono la sua dipartita». Per Stefano Caliandro, capogruppo del Pd in Regione Emilia-Romagna, Paolo Prodi è stato «un intellettuale sensibile e attento, che ha arricchito la cultura dell''intero Paese e delle sue più prestigiose Università». In particolare da oggi Bologna e la sua Alma Mater ne sentiranno la mancanza. «Chi lascia un patrimonio così prezioso di storia e ricerca non potrà mai essere dimenticato» rende omaggio Caliandro. Le sue riflessioni sulla perdita di coscienza della civiltà contemporanea, sopraffatta dalla tecnica e che «cancella il passato perché non si vede il futuro» sono vive e attuali e ci lasciano «un contributo di idee fondamentale per ricostruire le basi di una società sempre più frammentata e culturalmente debole». (Agenzia Dire).

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