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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Savena / Via Augusto Murri

Esplode la bella stagione, Bologna si vive all'aperto: la 'mappa verde' della città

Giardini sopraelevati del centro storico e ampie distese fuori porta, passando per il 'Central Park' di Bologna, i Giardini Margherita: ecco dove godersi la bella stagione. Segnalate qui anche le varie aree sgambatura per i cani

Ettari di verde e piccoli giardini cittadini: Bologna è ricca di spazi verdi e con la bella stagione la voglia di viverli è sempre grande: momenti di relax, pic-nic, studio all'aria aperta, jogging, giochi con i bambini e sgambatura cani. Ecco una mappa per orientarsi in città, dal centro storico ai Colli, dalla zona universitaria alla prima periferia.

Giardini Margherita. Il polmone verde di Bologna, il Central Park felsineo, inaugurato nel 1879, è oggi il più esteso e frequentato parco cittadino con una superficie di 26 ettari. Vagamente ispirato ai parchi romantici inglesi, ha ampi viali alberati, un laghetto contornato da finte scogliere di gesso, vaste superfici a prato, boschetti di querce e altri angoli più naturali, un corredo di notevoli esemplari arborei in prevalenza esotici.
Il Parco della Montagnola è il più antico di Bologna. Fra gli alberi del giardino, che ha una superficie di 6 ettari, risaltano le grandi chiome di alcuni platani monumentali, il cui impianto è di epoca napoleonica.

Giardini Margherita: il 'polmone verde' di Bologna

ZONA UNIVERSITARIA. Diversi gli spazi pubblici all'interno della zona Universitaria, molti di questi particolarmente sfruttati per lo 'studio all'aria aperta'. Ci sono i Giardini di via Filippo Re, antistanti la Palazzina della Viola, che si trovano a pochi passi da Porta San Donato. C'è poi l'Orto Botanico dell'Università di Bologna è uno dei più antichi d'Italia: fondato '68 per iniziativa di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), dopo vari trasferimenti trovò la sua collocazione definitiva in Via Irnerio, a breve distanza da Via Zamboni. Sopraelevato sopra l'omonima via ci sono i Giardino del Guasto, realizzati nel 1974 da Gennaro Filippini. Ci sono poi i mitici giardini di San Leonardo, presidiati dalla mitica "Signora Anna", la custode che ogni giorno riordina il parchetto e si prende cura dei fiori: qui ci sono tavoli, panche e sedie sui quali è possibile studiare o organizzare pasti al sacco e aperitivi. D'estate è aperto fino alle 23.00.

Giardini San Leonardo

MACRO-ZONA STAZIONE. Il Parco 11 Settembre si trova nello spazio della ex Manifattura Tabacchi, nei pressi della Cineteca di Bologna, con entrate da Via Azzo Gardino, Via Riva di Reno e da Via del Castellaccio (a pochi metri da via Marconi) : una zona centrale, un giardino frequentato per la maggiore da bambini e dai residenti con i loro cagnolini. Parco di Villa Angeletti, via de' Carracci (ingresso adiacente a via Zanardi, alle spalle della stazione). L'area verde si sviluppa per circa 8,5 ettari lungo la sponda destra del canale Navile, ospita una lunga fascia di vegetazione naturale, che offre la possibilità di funzioni didattiche e di osservazione naturalistica. In via Milazzo ci sono poi i Giardini Fava: un fazzoletto di verde pubblico con il campetto da basket, perfetto per piccole pause, ma preferibilmente frequentabile di giorno, visto che dalla sera sono state spesso segnalate situazioni di degrado.

Parchi e giardini di Bologna

ZONA SARAGOZZA. Parco di Villa Spada. Si estende per circa 6 ettari all’estremità della stretta dorsale tra il rio Meloncello e il Ravone. Macchie di alberi e prati si alternano lungo il pendio che dalla collina di Casaglia scende su via Saragozza. Ingresso: incrocio tra via di Casaglia e via Saragozza Parco di San Pellegrino. Si estende in bella posizione panoramica sulla stretta dorsale che, tra le vallette del Meloncello e del Ravone, scende da Monte Albano verso Villa Spada; splendida è la vista su San Luca.
Giardino di Villa delle Rose. Una bella scalinata a più rampe e un sinuoso viale di platani poco lontano sono gli accessi che, da via Saragozza, risalgono il breve pendio verso la villa, ornata da un elegante loggiato (fu costruita nel ‘700 come casa di villeggiatura della famiglia Cella).

PARCO CAVAIONI. Il parco è uno dei più estesi della collina bolognese. Esso circoscrive la testata del torrente Ravone spingendosi a cavallo dello spartiacque che sovrasta il versante destro del fiume Reno. Comprende vaste zone a bosco, prati e coltivi. Nel ‘700 era un grande podere agricolo e ancora oggi mantiene molte delle sue caratteristiche strutturali di paesaggio agrario. I proprietari che si sono susseguiti hanno sempre mantenuto la destinazione agricola e selvicolturale del luogo con la coltivazione di bosco ceduo. Con l’abbandono della collina seguito al secondo dopoguerra, i terreni furono acquistati dal Comune di Bologna e trasformati in parco pubblico. Si tratta di un parco con le connotazioni di parco-campagna: mantiene cioè strutturalmente l’orditura dei campi e i percorsi campestri (cavedagne). L’ingresso avviene tramite un lungo viale di cipressi che conduce a Villa Selvetta, un edificio risalente ai primi decenni del ‘900 che comprendeva in un'unica struttura la casa di abitazione e il fienile. All’ingresso del giardino circostante la casa, due vecchi frassini indicano l’entrata, seguendo una vecchia tradizione già suggerita nel 1200 dallo scrittore di cose agricole Pier  Dè Crescenzi che consigliava di mettere due alberi a segnalare l’ingresso della casa di campagna. La vegetazione si struttura in vari ambienti di grande fascino specialmente durante la stagione primaverile. Vastissimi i prati, tra i quali quello occidentale è frequentatissimo da ragazzi che prendono il sole. I prati sono circondati da boschi misti e da arbusti. La vegetazione dei boschi è formata da cerro, frassino, carpino, peri selvatici. Una curiosità botanica: nel parco si trovano tre tipi di querce: il cerro, una quercia tipica di ambienti più elevati (circa m 600), ma che qui si è ben ambientata, la roverella, quercia tipica della collina e il leccio, una specie di quercia sempreverde tipica di ambienti mediterranei. Tra gli arbusti si notano l’erica, il ginepro, la rosa canina e il biancospino. Un suggestivo percorso nel bosco conduce a un laghetto. Il parco non è recintato. Al suo interno un bar e un centro di equitazione. Ingresso: via Cavaioni, via San Mamolo, via dei Colli, via di Casaglia

Parco di Villa Ghigi. Il parco è situato sulle prime pendici collinari a sud della città, fuori porta San Mamolo, e ha una superficie di quasi 28 ettari. Giardino Ferruccio Busoni di Villa Mazzacorati: si estende intorno alla monumentale villa, antica residenza suburbana di nobili famiglie bolognesi come i Marescotti, gli Aldrovandi e i Mazzacorati, che la abitarono dai primi del ‘600 fino al secolo scorso (l’aspetto neoclassico è dovuto a trasformazioni e ampliamenti della seconda metà del ‘700).

Parco dei Calanchi di Sabbiuno. E’ situato all’estremità del territorio bolognese, in confine con Sasso Marconi, e si estende su entrambi i versanti del crinale tra Reno e Savena, qui percorso da via di Sabbiuno (sul tracciato di un’antichissima strada per la Toscana).

Parco di Monte Paderno. Si estende sulla parte sommitale di Monte Paderno (359 m), un piccolo rilievo tra i più frequentati della collina bolognese.

Parco di San Michele in Bosco: il parco venne realizzato alla fine dell’Ottocento quando il Monastero diventò ospedale. Esso si svolge sul fianco del colle e dalla chiesa e, attraverso una lunga strada serpeggiante, scende verso via Codivilla.

Parco del Paleotto. Si estende sul versante sinistro della valle del Savena e lambisce per un breve tratto le sponde del torrente. Il nome è legato all’antica casata bolognese dei Paleotti, che a lungo gestirono i terreni che risalgono la collina fino alla bella chiesa di Jola.

PARCO TALON. Giardino Remo Scoto. Noto ai Casalecchiesi anche come Parco Talon, è costituito da quanto rimane dei possedimenti dei marchesi Sampieri Talon, che dal '600 costruirono ville e parco nei terreni di loro proprietà.

Parco di Forte Bandiera. Tipico parco estensivo, che mantiene i caratteri fondamentali del tradizionale paesaggio collinare: prati interrotti da filari di alberi da frutto, siepi, zone boschive, belle vedute su Bologna, Rastignano, la valle del Savena e i colli fino al Reno. Si estende sul versante sinistro della valle del Savena e lambisce per un breve tratto le sponde del torrente. Il nome è legato all’antica casata bolognese dei Paleotti, che a lungo gestirono i terreni che risalgono la collina fino alla bella chiesa di Jola.

AREE SGAMBATURA CANI. Il Comune di Bologna ha realizzato alcune aree riservate ai cani nel verde pubblico. In questi spazi si possono tenere i cani senza museruola, sotto la propria responsabilità. Il cane di indole aggressiva deve portare idonea museruola. L'accompagnatore del cane dovrà provvedere all'asportazione delle deiezioni dell'animale. Alcune aree riservate di sgambatura per i cani sono in via di progettazione, su indicazione dei Quartieri. Le aree sono attrezzate con cartellonistica, bacheca, cestini portarifiuti, panchine e distributori di palette/sacchetti. Entrando o uscendo dall'area il cancello deve sempre essere richiuso.
Area di via Massarenti
Area di via Sacco e Vanzetti
Area verde Lunetta Gamberini
Giardino Alessandrini
Giardino Decorato al Valor Civile
Giardino Donatori di Sangue
Giardino Ex Manifattura Tabacchi
Giardino Facchini
Giardino Luccarini
Giardino Parker
Giardino del Casalone
Giardino di Ponte San Donato
Giardino di via Biancolelli
Parco della Scuola Dozza
Parco delle Scuole Zanotti

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