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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Porto / Largo Nigrisoli

Porretta, stanza in hotel per le donne che decideranno di partorire al Maggiore: 'Specchietto per allodole'

La decisione dell'Ausl di mettere a disposizione delle partorienti un mini appartamento in affitto, sarebbe per il consigliere Favia una "manovra per legittimare la decisione di chiudere il punto nascite di Porretta'. Pronta interrogazione in Giunta

Una stanza in affitto per le donne incinte provenienti dal distretto di Porretta, che decideranno di partorire all'ospedale Maggiore di Bologna. E' il provvedimento preso dall'Ausl in vista del futuro sempre più incerto del punto nascite dell'ospedale sull'Appennino.
Si tratterebbe di un piccolo appartamento in hotel, provvisto di tutti i comfort. Ma la decisione ha fatto tremare i polsi a quanti si battono, ormai da tempo, contro la chiusura del reparto dell'ospedale di Porretta. Il consigliere regionale indipendente Giovanni Favia, torna a sferrare l'attacco, e ha deciso di presentare una nuova interrogazione in Giunta sul caso.

L'affitto della camera, infatti, secondo il consigliere sarebbe "l'ennesima manovra meschina da parte dell'Ausl che ha come unico fine quello di legittimare la sua decisione di chiudere il punto nascite. Invece di fare di tutto per far lievitare i numeri dei parti nella struttura della Montagna si usa ogni mezzo per disincentivare le persone ad utilizzarla: prima con la scusa della 'sicurezza', adesso offrendo alle partorienti un soggiorno in un hotel".

Inoltre l'iniziativa, secondo Favia, farebbe acqua: "Cosa succederà - si interroga - se le donne che devono partorire nello stesso periodo a Bologna sono più di una?  Le facciamo alloggiare tutte nella stessa stanza, creando un ostello con i letti a castello, oppure prendiamo in affitto una suite presidenziale?"

La decisione di indirizzare le partorienti verso l'ospedale Maggiore di Bologna, inoltre, si scontrerebbe con la denuncia dei sindacati, che più volte hanno parlato di situazione emergenziale riguardo al personale del reparto di maternità dell'ospedale Maggiore, che con questa iniziativa si troverebbe sommerso di un numero ancora maggiori di puerpere. Intanto, rincara Favia, "l'Ausl continua nel suo progetto di svuotare una struttura che ad oggi è ancora aperta e funzionante e sulla quale non c'è ancora una chiara indicazione di chiusura. I vertici dell'Ausl hanno sempre sostenuto che si deciderà in base ai numeri, dimenticando però che questi ultimi sono determinati dal le loro politiche. E attrarre persone a Bologna con uno specchio per le allodole, come un soggiorno in un albergo, significa falsarli".

 

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