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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Pass invalidi, nuovi calciatori coinvolti nell'inchiesta: Mingazzini e Smit

Spuntano altri due nomi nella già lunga lista di giocatori implicati nell'inchiesta dei pass invalidi rilasciati indebitamente. Ora a rischiare grosso per rilascio indebito di permessei sono 2 ex rossoblù

Si infittisce la lista dei calciatori del Bologna coinvolti nella bufera dei pass invalidi rilasciati illegittimamente. Sono Nicola Mingazzini e Vlado Smit, gli ultimi due implicati nell'inchiesta del procuratore aggiunto Valter Giovannini, un fascicolo che conta già nove giocatori rossoblù indagati per uso di atto falso, per i tagliandi per residente temporaneo ottenuti senza averne titolo, tra cui il capitano Marco Di Vaio, che risponde anche di truffa per la cancellazione di multe grazie alla connessione della sua targa al pass invalidi di Marilena Molinari, la tuttofare disabile dei giocatori del Bologna.

Mingazzini e Smit non sono indagati ma rischiano grosso. Dagli accertamenti sarebbe emerso che entrambi hanno ottenuto il rilascio di tagliandi T7 per parcheggiare in centro senza averne i requisiti. Mingazzini, che risulta aver agganciato la propria al pass della Molinari e che in precedenza aveva regolarmente avuto i tagliandi con la residenza temporanea eletta proprio presso la tuttofare, ha ottenuto quattro permessi dall'agosto 2009 all'agosto 2010 pur avendo ormai la residenza scaduta, mentre Smit ha usufruito di permessi T7 nel 2010 e nel 2011 pur non essendo residente a Bologna dal 2006.

Due dei permessi illeciti ottenuti da Mingazzini risultano rilasciati dal dipendente allontanato dalla Coopertone, l'azienda che gestisce il rilascio dei permessi, già indagato per corruzione per aver rilasciato pass invalidi dietro pagamento di denaro. Nel corso delle indagini è emersa inoltre una circostanza curiosa. Oltre a Mingazzini e alla moglie, sarebbe stato residente presso la Molinari anche il padre dell'ex rossoblù Thomas Locatelli.

Gli accertamenti della Procura hanno fatto emergere altre situazioni sospette. Due settimane fa una bolognese titolare di un pass handicap ha fatto restituire il suo permesso proprio attraverso Molinari. Sentita dagli inquirenti, ha ammesso di non essere affatto disabile e di aver avuto il permesso tramite un amico. Il tagliando risulta rilasciato a gennaio sempre da Garetti.

La donna è indagata per uso di atto falso ma gli inquirenti vogliono capire quali siano i rapporti con Molinari e Garetti e chi sia l'amico che l'ha messa in contatto con loro. L'ultimo aspetto emerso nell'inchiesta grazie a segnalazioni anonime arrivate in Procura, riguarda l'associazione di targhe a pass disabili all'insaputa degli stessi invalidi. In tre, sentiti dagli inquirenti, hanno detto di non sapere nulla di quelle targhe, in due casi addirittura corrispondenti a due moto, legate ai loro tagliandi. Hanno detto solo di aver incaricato dei conoscenti per la presentazione della documentazione.

Per l'accusa però chi ha curato la pratica ha inserito la propria targa o quella di amici o famigliari. Una furbata che potrebbe costare l'accusa di false dichiarazioni a pubblico ufficiale. Intanto il procuratore aggiunto Giovannini ha nuovamente consigliato ad altri eventuali possessori di tagliandi fasulli di uscire allo scoperto: "Chi è consapevole di avere falsi permessi si faccia avanti per evitare guai peggiori".

(fonte ANSA)
 

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