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Cronaca

Passante Nord, Lagambiente: "Finalmente Merola e Sindaci capiscono limiti"

Affondo dell'Associazione su Confindustria e rilancio: "Ci sarebbe tutto lo spazio per rinegoziare i 1300 milioni di euro previsti per il Passante, su interventi utili, di adeguamento della viabilità locale e del servizio di trasporto pubblico"

Continua a tener banco la discussione sul controverso progetto del Passante Nord. C'è chi lo ritiene 'necessario e non più rimandabile'; chi lo ha stroncato senza appello. E poi chi, come il sindaco di Bologna, Virginio Merola, nutre seri dubbi a riguardo. Apprezzato l'atteggiamento del primo cittadino da  Legambiente: "Merola, e soprattutto alcuni sindaci del territorio - dice l'associazione, da sempre avversa all'opera - si siano resi finalmente conto degli impatti  troppo elevati del Passante Nord,  associati anche al rischio di aumento dei costi a carico del pubblico,  a fronte di un'inutilità dell'opera attestata dalla stessa Autostrade per l'Italia."

Affondo - invece- contro Confindustria: "Riteniamo improprio e miope che Confindustria attacchi le istituzioni solo per aver messo in discussione l'opera - attacca Legambiente Rimanendo ai dati di fatto, è la stessa Autostrade per l'Italia, incaricata di progettare e poi gestire il Passante a giudicarlo, nei suoi stessi documenti, inutile con “modesti benefici trasportistici attesi per la collettività”, “consistenti impatti territoriali ed ambientali”, e “scarsa sostenibilità dell’analisi costi-benefici”.

Gli impatti sull'agricoltura, biglietto da visita del Made in Italy nel mondo, sono già stati segnalati di recente dalle associazioni di categoria. "Vi è anche il dubbio - aggiunge l'associazione -che i finanziamenti stanziati da ANSPI non siano sufficienti per opere accessorie, compensazioni e imprevisti, con il forte rischio di aggiungere altro peso alle già impoverite casse pubbliche, sottraendo risorse ad altre priorità. Non serve a nessuno consumare nuovo suolo, impoverire le risorse economiche pubbliche del territorio bolognese e la sua capacità agricola, per un'opera stradale inutile dal punto di vista trasportistico".

Vi sarebbe invece - propone Legambiente -  tutto lo spazio politico per rinegoziare i  1300 milioni di euro previsti per il Passante,  su interventi, quelle si utili, di adeguamento della viabilità locale e del servizio di trasporto pubblico. "Si tratterebbe di opere diffuse sul territorio, a misura delle piccole e medie imprese locali - chiosa l'associazione - Spiace che Confindustria veda nel proprio orizzonte solo grandi cantieri, a favore di pochi colossi delle costruzioni."
 

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