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Cronaca

People Mover, Fdi: "Manca accesso ai mezzi soccorso su un tratto"

Il candidato alle prossime regionali attacca Comune e Regione: "Sapevano e non hanno mai detto nulla"

Ad oggi il percorso del People mover di Bologna sarebbe privo di corridoi di sicurezza per l'accesso dei mezzi pubblici di soccorso. Lo afferma il portavoce provinciale di Fdi, Lorenzo Tomassini, candidato alle prossime regionali.

"Da sempre controlliamo quest'opera con le interpellanze dei nostri consiglieri e ci siamo recentemente resi conto -afferma in conferenza stampa Tomassini- che le risposte date sono incomplete perché si parla soltanto di aspetti tecnici e normali desumibili dagli atti, ma nessuno ha parlato di una problematica emersa in queste ore".

Sulla base di una segnalazione, "siamo andati a vedere se tecnicamente l'opera è munita di un corridoio per l'accesso dei mezzi pubblici" e in questo modo "abbiamo capito che qualcosa non va", riferisce il rappresentante di Fdi. In particolare, il problema riguarderebbe un tratto di 800-900 metri compreso tra via Zanardi e via del Lazzaretto.

Secondo quanto ricostruisce Tomassini, il progetto, per garantire l'accesso dei mezzi di soccorso, aveva individuato proprio via del Lazzaretto ma poi questa strada, "e specificatamente il passaggio a livello, sono stati chiusi nel 2017".

Insomma, "qualcuno non sapeva o non si era reso conto che via del Lazzaretto sarebbe stata chiusa perché quella sarebbe dovuta essere la via d'accesso" per i mezzi di soccorso, afferma il candidato. Detto ciò, "sappiamo anche che l'amministrazione, non dicendo nulla in Consiglio comunale e regionale, avrebbe preparato un piano B- continua Tomassini- ovvero utilizzare l'accesso ai binari che è di fronte a via Carracci per raggiungere anche la sede del People mover".

Si rimedierebbe quindi usando una strada che in parte è di proprietà di Fs, riferisce Tomassini, ma il problema è che "dalla fine della strada delle Ferrovie al People mover rimane comunque una fetta di terreno che è ancora di Poste italiane", che ad oggi "non avrebbero dato alcun tipo di benestare rispetto al transito".

Vuol dire che quel tratto attualmente "è inutilizzabile, quindi anche quella seconda via d'accesso non potrà essere approntata in tempi brevi", avverte l'ex consigliere comunale, perché se non arriva l'ok delle Poste "bisognerà attivare una pratica di esproprio, che è complessa e richiede molto tempo". Intanto proprio per tali motivi, afferma Tomassini, questa soluzione alternativa avrebbe ricevuto la "bocciatura dei Vigili del fuoco".

Eppure, di tutto ciò Comune e Regione Emilia-Romagna "non hanno mai detto nulla", attacca Tomassini, chiedendo pubblicamente chiarimenti al sindaco Virginio Merola e al governatore Stefano Bonaccini, insieme ai rispettivi assessori Irene Priolo e Raffaele Donini, nonché a Rita Finzi di Marconi Express.

Fdi intende accertare "se c'è stato questo problema e se non sia questa la causa dei gravi ritardi che l'opera sta scontando", afferma Tomassini. "I cittadini hanno il diritto di sapere come sono stati impiegati i loro soldi e perché ci sono tutti questi ritardi", aggiunge Elisa Squerzanti, anche lei candidata alle regionali, sottolineando che "l'accesso per i mezzi pubblici dev'esserci per legge".

Sul tema si muoverà anche il deputato Galeazzo Bignami, che non ha potuto partecipare alla conferenza stampa "ma so che presenterà tutti gli atti necessari in Parlamento affinché la cosa venga chiarita", riferisce Tomassini, aggiungendo inoltre che "chiederemo alla Corte dei conti di fare le verifiche del caso". (Pam/ Dire)

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