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Cronaca

Bimba morta di pertosse, Faldella del Sant'Orsola: "Non perdete di vista il valore del vaccino"

Le complicazioni di questa malattia possono portare alla morte e a danni neurologici permanenti. Il direttore della Neonatologia ai genitori: "Abbiate fiducia nel vaccino e non esponete a rischi i neonati sotto i tre mesi"

Una settimana fa una bambina di soli 28 giorni è morta nei padiglioni del Sant'Orsola a causa di una pertosse e in questi casi il dilemma dei genitori è quello vaccino sì/vaccino noGiacomo Faldella, che è direttore dell'Unità Operativa di Neonatologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna dal 2003 a oggi, ha risposto ad alcune nostre domande per fare chiarezza e tutelare la salute dei nostri bambini, evitando i rischi inutili e scongiurando insensati allarmismi.

Che cosa è accaduto esattamente alla bambina? E' successo che contraendo la pertosse così piccola (soli 28 giorni, quando il vaccino lo si può fare dai tre mesi di età) ha subito le complicazioni di questa malattia infettiva, che sono per la maggiore di carattere respiratorio e di solito si traducono in polmonite ed encefalopatite, ovvero una alterazione acuta del cervello per problemi di ossigenazione. Nella mia carriera medica questo è il primo caso di morte per pertosse e la mortalità sotto i due mesi di vita è dell'1%.

E' vero che la pertosse è una delle malattie infettive più contagiose? Come si trasmette? E' molto infettiva proprio come tutte le malattie comuni dell'infanzia e si trasmette per via aerea, quindi attraverso tosse e starnuti. Le sue complicazioni possono portare anche a danni neurologici permanenti.

Il vaccino: da fare? Quando e con quali consapevolezze? Il vaccino in generale viene raccomandato e il suo lavoro è quello di conferire le difese nei confronti di una malattia senza subirne gli effetti. Certo, è comunque uno stimolo per l'organismo e di conseguenza potrebbe causare reazioni come la febbre o altri fastidi, che in ogi caso vale la pena di affrontare. E' dagli anni Trenta (prima in America e poi anche da noi, quello della pertosse è disponibile dagli anni Quaranta) che le vaccinazioni per alcune malattie sono state rese obbligatorie: questo perchè oltre all'impatto sui singoli, hanno un impatto anche sulla popolazione. Insomma, l'obbligatorietà ha un senso, non perdiamo di vista il valore del vaccino.  Come già sottolineato è possibile farlo dopo il compimento dei tre mesi di vita: prima è necessario che i genitori evitino di portare il neonato in luoghi affollati e a contatto con altri soggetti che potrebbero contagiarlo. Altra cosa da dire, il vaccino antipertossico si è evoluto e quello di cui disponiamo oggi provoca un minor numero di reazioni nei vaccinati, pur conservando una elevata efficacia protettiva.

Come si manifesta la pertosse? Come si riconosce? I segnali sono simili a quelli di un comune raffreddamento, ma la tosse arriva a una intensità tale da non lasciare respiro. In un neonato gli effetti possono essere devastanti: perde ossigenazione e i polmoni rischiano di entrare in crisi, come anche il cuore.

L'IDENTITA' DI QUESTA MALATTIA. La pertosse, conosciuta anche come tosse canina, è una malattia causata da un batterio la Bordetella pertussis. E' una malattia molto contagiosa, tanto che un bambino con pertosse può contagiare fino al 90% di bambini non immuni con cui viene a contatto.

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