Bimba morta di pertosse al Sant'Orsola
La piccola era stata ricoverata in neonatologia prima, nel reparto malattie infettive poi. Il caso ha sconvolto la comunità e non solo. Da qui si è aperto il dibattito sulle vaccinazioni
Dramma tra le corse dell'ospedale Sat'Orsola di Bologna, dove qualche giorno fa una bambina di appena un mese è morta dopo aver contratto la pertosse. La piccola era stata ricoverata in neonatologia prima, nel reparto malattie infettive poi.
Il caso ha sconvolto la comunità e non solo. "Questa malattia era stata praticamente debellata grazie alle vaccinazioni – aveva spiegato ai quotidiani locali la direttrice di microbiologia del Sant'Orsola, Maria Paola Landini –, siamo tutti rimasti sconvolti. Ci tengo a ribadire il concetto: vaccinarsi non serve solo a proteggersi, è un atto di responsabilità sociale".
Da qui si è aperto il dibattito sulle vaccinazioni. Il vaccino per la pertosse non rientra tra quelli "obbligatori" in Italia, ma tra quelli raccomandati a partire dai due mesi di età, come il morbillo e la rosolia. Giacomo Faldella, primario di neonatologia (qui la nostra intervista), ha così lanciato un appello: "Quello che la gente deve capire è che non esiste dubbio in rapporto al vantaggio tra un vaccino e una malattia: i rischi legati al vaccino sono mille volte inferiori. Scegliere di non vaccinare i propri figli è un abuso di libertà".