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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Approvato in Regione il Piano Faunistico Venatorio, LAV: "Un regalo ai cacciatori"

Hanno votato a favore Pd, Si e Misto-Mdp, contrari Ln, M5s, Fi e Misto-Mns, astenuto Fdi. La Lega Anti Vivisezione: "Milioni di esseri viventi potranno essere uccisi 'legalmente' per i prossimi 5 anni"

Nella giornata di ieri l’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna ha approvato il Piano Faunistico Venatorio Regionale 2018-2023 e per la Lav, Lega Anti Vivisezione di Bologna "Si tratta di un piano che di faunistico non ha nulla, di venatorio tutto… l'ennesimo regalo ai cacciatori da parte dei politici, sulla vita di milioni di esseri viventi, che potranno essere uccisi 'legalmente' per i prossimi cinque anni".

Durante l’iter di approvazione, le Associazioni ambientaliste e animaliste hanno presentato delle osservazioni e alcune proposte di modifica: nessuna di queste però pare essere stata recepita dagli organi politici, come spiegano dalla Lav. Hanno votato a favore Pd, Si e Misto-Mdp, contrari Ln, M5s, Fi e Misto-Mns, astenuto Fdi.

"Già da oggi, ma solo per 30 giorni a partire dall’ultimo giorno di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna (BURERT), i proprietari di fondi e terreni potranno fare richiesta di esclusione dall’attività venatoria. Il comma 3 dell’art. 15 della Legge 157/1992 sancisce infatti che: “Il proprietario o conduttore di un fondo che intenda vietare sullo stesso l'esercizio dell'attivita' venatoria deve inoltrare, entro trenta giorni dalla pubblicazione del piano faunistico- venatorio, al presidente della giunta regionale richiesta motivata che, ai sensi dell'articolo 2 della legge 7 agosto 1990, n. 241, dalla stessa e' esaminata entro sessanta giorni”.

La richiesta deve essere sempre accolta, ai sensi del successivo comma 4, “quando l'attività venatoria sia in contrasto con l'esigenza di salvaguardia di colture agricole specializzate nonché di produzioni agricole condotte con sistemi sperimentali o a fine di ricerca scientifica, ovvero quando sia motivo di danno o di disturbo ad attività di rilevante interesse economico, sociale o ambientale.”

Le Associazioni firmatarie invitano i cittadini a scrivere al Presidente Bonaccini, chiedendo la sottrazione dei propri fondi all’attività venatoria, e "ad  esprimere dissenso e protesta per un’attività crudele e sanguinaria, che in alcun modo può definirsi sport. Gli amministratori regionali devono capire che la maggioranza della popolazione è totalmente contraria alla caccia, e che i cacciatori, in costante calo, rappresentano ormai meno dell’1 % della popolazione".

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