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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza Aldrovandi

Piazza Aldrovandi pedonale, monta la protesta: "Così il mercato muore e il degrado aumenta"

Per molti residenti e commercianti l'intervento penalizzerebbe i negozi e i chioschi del mercatino, portandoli alla chiusura. E si teme che possa aumentare il degrado nella zona, invece che porvi rimedio. 'Qui sfilata di politici sotto elezione, ma del progetto non conoscono nulla"   

Punta ad aumentare gli spazi riservati ai pedoni il progetto di riqualificazione di Piazza Aldrovandi con nuovi arredi e panchine. Il Comune di Bologna lo ha presentato lo scorso anno, ma non ha convinto commercianti e residenti che in queste settimane hanno tappezzato chioschi e finestre di striscioni "contro" la pedonalizzazione, dando vita anche al gruppo Facebook "Associazione Piazza Aldrovandi". 

"Da due anni stiamo cercando alternative e facendo proposte, poichè questo intervento penalizzerebbe gli esercizi commerciali e i chioschi del mercatino, portandoli così alla chiusura" ha detto a Bologna Today l'avvocato Anna Maria Ciampa, che in quella zona vive e lavora "si parla anche di rivendite di panini, bibite e quindi di alcol, portando così all'espansione del degrado di Piazza Verdi  e di via Petroni" e così su Facebook hanno interpellato il sindaco Virginio Merola "immaginiamo che la sua strada sia lastricata di buoni propositi... Lei guardi come la nostra Piazza è invece lastricata di bottiglie di vetro rotte e di siringhe... Ci può dire cosa ha deciso, nel suo programma elettorale, per risolvere il problema degrado nel centro storico ed in particolare in piazza Aldrovandi? Aspettando un riscontro". 

Nel 2014 cittadini ed esercenti coinvolti hanno lanciato una petizione e raccolto molte firme: "Ci hanno risposto dopo un anno e mezzo e solo il 7 ottobre scorso siamo stati ricevuti e abbiamo scoperto che il progetto era già definitivo e che sarebbero state aperte le buste per la gara d'appalto", continua l'avvocato. 

Su una vetrina è stato affisso anche anche un messaggio per il sindaco: "Come avrà notato in questa Piazza è in atto un tentativo di dialogo, residente e commercianti stanno cercando da tanto, troppo tempo, di far valere i propri diritti manifestando legalmente. Mi aspetterei che lei, come da sue recenti interviste, doverosamente venisse ad ascoltarci, prima delle prossime elezioni". Ma l'avvocato Ciampa lamenta la mancanza di "dialogo e di spazi per venirci incontro,  abbiamo trovato un muro. Pensano alla pedonalizzazione, ai giochi per i bambini e sarà vietato parcheggiare il furgone di fianco ai chioschi, per gli esercenti del mercatino invece è indispensabile. Gli assessori sfuggono al confronto, forse per non ammettere che qualche errore è stato commesso?". E a proposito di elezioni Ciampa sottolinea: "Abbiamo scoperto un mondo, qui c'è una sfilata di politici di tutti i partiti che vogliono ascoltarci, forse fino al 5 giugno, quando andremo al voto, ma spesso, quando si scende nel dettaglio, ci accorgiamo che del progetto non conoscono nulla".   

Nuova Piazza Aldrovandi: residenti e commercianti contro il progetto

PROGETTO E PERPLESSITA'. Lunedì prossimo, presso la sede del Quartiere Santo Stefano, si terrà un incontro per confrontarsi con la capolista di "Cittadini per Bologna", Monica Babbini, sul progetto di pedonalizzazione dell'area, che prevede la corsia carrabile unica  da via S.Vitale a Strada Maggiore,  maggiore illuminazione e installazione di videocamere di sorveglianza,  divieto di sosta ai veicoli commerciali per il carico/scarico merci,  chiusura degli spazi tra le varie casette in legno con "cubi" e tettoie e servizi igienici pubblici.
"Le perplessità dei commercianti, residenti e professionisti sono giustificate da varie ragioni che riguardano principalmente l'inaccessibilità, la mancanza di aree di sosta, la carenza di luce nel sottoportico in considerazione dell'infelice esempio offerto di via Petroni e di piazza Verdi  - si legge nella convocazione - eminenti professori, urbanisti e storici dell'Arte, che qui risiedono, hanno espresso un giudizio negativo su questo progetto che, in linea di principio potrebbe essere accettabile, ma nelle sue linee attuative non è parso ben approfondito e convincente". 

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