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Cronaca Pilastro

Caso del citofono, il Pilastro non ci sta: "Contro odio e passerelle"

Alcune centinaia di persone al presidio serale organizzato dalle associazioni del quartiere. Presente anche il sindaco Merola ma anche diversi esponenti e candidati in lista Pd. E parte la contestazione

Sono alcune centinaia le persone che si sono radunate davanti alla biblioteca Luigi Spina del Pilastro, in risposta al blitz elettorale di Matteo Salvini dell'altro giorno, dove l'ex ministro dell'Interno ha raccolto una segnalazione di spaccio proveniente da una residente e ha suonato al citofono dei presunti rei, con le conseguenti polemiche.

Citofonata Salvini, contro-corteo al Pilastro

La manifestazione era stata chiamata il giorno seguente, da parte del mondo di realtà e associazioni che da quel gesto -questa la loro posizione- si sono sentite in sostanza sminuire e invalidare il lavoro fatto nel quartiere, che difficilmente cerca di uscire dalla sua annosa cattiva fama.
 

La chiamata aveva preceduto di poche ore l'episodio di ritorsione, ai danni proprio della residente che aveva chiesto l'intervento del leader della Lega, in una sorta di triste escalation figlia di storie personali difficili, e di vecchi -e nuovi- livori alimentati tra vicini di casa.

L'orgoglio del Pilastro, 500 al presidio \ VIDEO

Corteo al Pilastro, il ragazzo della citofonata: "Ora mi chiamano spacciatore, è dura"

Tra i partecipanti, oltre al sindaco Virginio Merola e al presidente di quartiere Borsari, anche la vicesindaco Pillati e Caliandro (entrambi candidati con Bonaccini). C'è anche il ragazzo oggetto della citofonata, accompagnato dall'avvocata Cathy La Torre.

"Grazie di cuore, per essere qui" scandisce il minore dal megafono "fino a tre giorni fa, qua in giro mi conoscevano come Jaja la 'cartola' (uno che ci sa fare, in slang bolognese, ndr). Bene, ora la gente mi vede come Jaja lo spacciatore. Ed è una botta dura per me".

Corteo al Pilastro, Merola contestato: "Fai campagna elettorale, ma qui non vieni mai"

L'atmosfera della manifestazione però non è stata unanime. Non appena ha preso la parola Merola, una serie di fischi e di contestazioni sono partite da parte di un gruppo di giovani, afferenti al collettivo Hobo. "Vieni qui ora per la campagna elettorale, ma al Pilastro non ti sei mai fatto vedere" si sente urlare tra le fila del presidio. I toni si alzano e l'assessore Matteo Lepore (anche lui presente al presidio) si mette a discutere molto animatamente con un membro del collettivo.

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