L'ordinanza in zona "U"diventa poesia: "Bologna! Perché ti han spento?"
Poesia inviata da un cittadino sulla nuova ordinanza restrittiva degli orari notturni nel centro di Bologna.
Bologna! Bologna! Dove sei?
Non ti vedo, come mai?
Perché ti han spento?
Chi ha voluto tanto?
Forse pensavano che la notte
non fosse parte di te.
Pensavano di colpirti
senza poi dopo ferirti.
Pensavano di estirpare
una feccia che ti fa puzzare,
sento piscio e fogna
eri storia e ora vergogna.
Eppur dall’altro lato del teatro
ucciso anche quello senza reato
fan veglia le tue sicure fiamme,
che tutta la notte fan tutto tranne
illuminar di quiete le tue strade,
mai come ora pien di tane.
Forse pensavano che un veto
fermasse ciò che giovinezza
comanda ai cuori in segreto
quando il dio più non accarezza
con l’ombra sua la vasta pietra
la qual fece la plebe sovrana
nell’obliata origine romana.
Ora i ministri si autoeleggono
imperatori della democrazia
e le corruzioni si susseguono
chiamarla repubblica è pazzia.
E da codesto iniquo stato
un piccolo primo cittadino
in queste lune venne ispirato
e ha puntato il suo ditino
nel cor di ‘sto gigante sacro.
Dimentica che più non pulsa
di principi e bianchi marmi.
Una nuova forza convulsa
come il suon di antiche armi
fan di questa musica notturna
una cultura a voi assurda.
La sento uscir dalle sue crepe
calde mura ora a noi segrete.
A chi con questo coprifuoco
Hai veramente il colpo dato?
A venditor in piazza senza loco?
All’orribile scena del teatro?
E dove e con chi si riverserà
tutta la tua gente della notte,
ora, con chi pensi trafficherà
se tutto è chiuso a mezzanotte.
Sicuro non voglio paragonare
‘ste poche buffe lettere a quei
grandi, che con il lor cantare,
si alzaron al mondo come dei.
Ma di quel’immortale tempio
qui voglio dare un esempio:
Forse di Saint Cloud la storia
Accursio non ha più memoria.
L’amara fine, si è dimenticato
di un laido editto prepotente
e il suon con cui fu bastonato
di là nei colli ancor si sente.
Bologna mia dove sei andata?
Qui nell’ombra ti ho cercata
non puoi capire lo spavento
quando nel buio non ti sento
e pensar che di te si dipinge
come della notte capitale
or’ che ti vedo il cor mi stringe
perché ‘sta volta ti han fatto male.
Con affetto sicuramente ricambiato da Via San Vitale 7.
-PIER-