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Cronaca

Pollini e allergie: 7 cose da sapere, spiegate dall'esperto

L'INTERVISTA. E' il professor Stefano Nava, direttore di Pneumologia e Terapia Intensiva Respiratoria al Sant'Orsola a fare chiarezza: fake news, condizioni avverse, soggetti più a rischio

La primavera è finalmente esplosa, anche se quest'anno verrà ricordato per variazioni climatiche inaspettate: la neve, caduta solo pochi giorni fa accompagnata da correnti fredde, ha letteralmente 'congelato' la fioritura delle piante posticipando poi gli effetti del cambio di stagione, comprese le allergie ai pollini. 

«Il 2018 è stato un anno molto particolare e questo cambio di stagione ha fatto concomitare virosi dell'inverno e allergie primaverili raddoppiando i fastidi per chi soffre di problemi alle vie respiratorie - spiega il dottor Stefano Nava, direttore di Pneumologia e Terapia Intensiva Respiratoria al Sant'Orsola e professore del Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale - causando di fatto un doppio stress». 

Prevenzione, cura, fake news, gestione dei fastidi? Ecco le 7 cose da sapere sulle allergie ai pollini: 

1. Dare sempre uno sguardo ai bollettini pollini-allergie: i siti che si occupano di meteo e di previsioni del tempo hanno (non proprio tutti, ma molti) una sezione dedicata al 'calendario' dei pollini e indicano, selezionando la zona di interesse, il livello di concentrazione dei singoli tipi di polline. Esempio: da oggi a venerdì, nella zona Bologna le betulacee saranno assenti. L'allergia resta, certo, ma si ha maggiore consapevolezza. 

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