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Cronaca

Denaro e favori per l'affare del "caro estinto": nel mirino 6 pompe funebri e 30 arresti

Sequestrati 13 milioni di euro. Nei guai anche infermieri compiacenti: fino 350 euro sottobanco per ogni 'pratica'

Una grossa operazione dei Carabinieri di Bologna ha stamane portato alla decimazione di due cartelli di pompe funebri bolognesi. In manette, all'alba, due personaggi, G.A., 68 anni e M.B., 63 anni, considerati i 'capi' di due distinti cartelli tra imprese che lavorano nel business dei funerali.

In sostanza, secondo gli investigatori e il procuratore capo Giuseppe Amato, le due cordate si spartivano i funerali da fare tra i due ospedali della città, il Maggiore e il Sant'Orsola. Per farlo, si servivano anche della compiacenza di alcuni infermieri delle sale mortuarie, pagati per ogni affare che portavano ai cartelli.

Misure cautelari in tutto per 30 persone: 9 in carcere, 18 ai domiciliari e 3 divieti di esercizio di attività di impresa. Inoltre, 43 perquisizioni in tutta la regione e un sequestro di beni per un valore di circa 13 milioni di euro.

COSì SI AGIVA - IL VIDEO

L'operazione

Dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna diretta dal procuratore capo Giuseppe Amato, emerge il profilo di una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio. 

Un sistema ampiamente rodato e consolidato nel tempo, strutturato su almeno tre livelli, adottato allo stesso modo, speculare, dai due consorzi al vertice: Rip Service Srl al Maggiore e Cif Srl al Sant'Orsola.

In alto i due capi, alla base gli infermieri corrotti e al centro i rappresentanti delle varie agenzie funebri coinvolte. Questi ultimi erano in pianta stabile presso le due camere mortuarie e fungevano da raccordo tra i capi e gli infermieri. 

Insomma, la base agiva e aveva l'incarico di agganciare i familiari dei defunti mettendoli in contatto con i referenti delle pompe funebri. Indicando espressamente quelle interessate come le più economiche, efficienti e rapide. 

Infermieri corrotti, dipendenti dell'Ausl, per cifre variabili tra i 200 ed i 350 euro per ogni “lavoro” fatto acquisire al gruppo. Le indagini di 'Mondo Sepolto' sono partite da un esposto a novembre 2017, portate avanti dal reparto operativo, dal nucleo investigativo e dalla Compagnia Bologna Centro del comando provinciale dei carabinieri di Bologna.

Le intercettazioni choc

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