rotate-mobile
Cronaca

Portici, da via Zamboni a San Luca: 12 tratti per la candidatura Unesco

Nella lista: portico del Pavaglione e piazza Maggiore, via Santa Caterina, via Santo Stefano e piazza della Mercanzia, via Galliera e via Manzoni, strada Maggiore, Baraccano, portico della Certosa, piazza Cavour e via Farini, Forno del pane, treno della Barca

La sfida da vincere nella corsa dei portici verso l'inserimento nel patrimonio Unesco sta più nei tempi stretti che nei graffiti. Ne è certo Marco Valle, project manager di Links Foundation, il partner che da alcuni mesi collabora con il Comune di Bologna sulla candidatura.

"E' stato fatto un grosso lavoro negli anni scorsi, siamo molto avanti sul tema del valore universale dei portici e stiamo lavorando sugli elementi chiave", afferma Valle durante una commissione in Comune, ma da adesso in poi "abbiamo davanti un anno per lavorare e non è tanto".

Da via Zamboni a San Luca, dal Pavaglione con piazza Maggiore al quartiere Barca. E' una parte del "catalogo" con cui Bologna presentera' l'attesa candidatura dei portici cittadini a patrimonio mondiale dell'Unesco. Si tratta in tutto di 12 tratti porticati.

Oltre ai tratti già citati, la lista comprende anche: via Santa Caterina, via Santo Stefano e piazza della Mercanzia, via Galliera e via Manzoni, strada Maggiore, Baraccano, portico della Certosa, piazza Cavour e via Farini, Forno del pane.

Per quanto riguarda i contorni della candidatura, Valle spiega che la scelta di fondo è dimostrare che il sistema bolognese è "l'esempio più rappresentativo" di un elemento, il portico, presente in tutto il mondo. Questo combinando due tra i criteri Unesco.

Uno punta sulla "lunga permanenza nel tempo" dei portici, l'altro sul fatto che "nessun'altra città -afferma Valle- mostra un tale varietà di tipologie edilizie con portico: abitazioni della classe operaia, residenze aristocratiche, fabbriche pubbliche e religiose".

La diffusione variegata dei portici in edifici di tipo e funzioni diverse e' l'elemento "forte", sottolinea il tecnico: e' una peculiarita' "nessun studioso puo' contestare" e che l'ispettore Unesco "potra' sperimentare di persona".

Da qui la scelta di candidare non tutti i portici ma un loro "catalogo", con 12 tratti che ne veicolino i "valori eccezionali": dal loro "importante sviluppo lineare" alla "legislazione secolare", dal "rapporto tra antico e contemporaneo" alla "interazione tra pubblico, privato e tematiche sociali".

Ad esempio, il Pavaglione e piazza Maggiore sono in elenco per il "monumentale prospetto porticato di gigantesche proporzioni", mentre il serpentone di San Luca "mostra caratteri di eccezionalita' sia in termini dimensionali che paesaggistici". La Certosa? "Un caso unico nell'architettura funeraria europea" per la ripresa di modelli antichi.

Fuori dal centro, poi, c'e' il Treno della Barca che rappresenta "il piu' grande intervento urbanistico realizzato nella prima periferia bolognese nel secondo dopoguerra che si riallacciava all'esperienza storica e ai caratteri di sociabilita' del piu' tradizionale portico cittadino infra muros, riproposto come esperienza identitaria per i cittadini di nuova immigrazione".

L'elenco non va considerato "chiuso", afferma Valle, ma il vero problema oggi e' di tempistica": aggiungere un tratto, ad esempio, richiederebbe nuove cartografie e descrizioni e di modificare il dossier. Del catalogo attuale "siamo convinti. Pensiamo siano quelli i portici da sostenere", dichiara il project manager.

Ad ogni modo, proporre solo dei tratti "non vuol dire rinunciare a tutta la bellezza e alla complessita' socio-culturale del sistema", aggiunge Valle. Cosi' come non c'e' motivo di temere che un portico escluso sia penalizzato. 

Di fatto "solo i tecnici conosceranno i tratti perimetrati Unesco", assicura Valle, mentre a beneficiare pienamente del riconoscimento sara' una "buffer zone" piu' ampia, circoscritta dai viali.

I tempi

Il cronoprogramma prevede di consegnare il dossier all'Unesco a febbraio 2020. Intanto, a luglio bisognerà inoltrare la documentazione al ministero dei Beni culturali, che dovrà selezionare l'unica candidatura che l'Italia potrà giocarsi per il 2020: da questo punto di vista, la situazione è "particolarmente favorevole", assicura Valle.

Sempre a luglio, a livello locale si prevede una presentazione pubblica del progetto (che comprenderà anche il piano di gestione dei portici). A settembre bisognerà consegnare all'Unesco un dossier preliminare. Dopo la presentazione ufficiale della candidatura, invece, il calendario prevede a settembre 2020 la visita ispettiva (in incognito) dell'Unesco e a febbraio 2021 il verdetto.

Con la candidatura a buon punto, ora serve "un progetto di gestione che tenga conto dei graffiti e della differenziata", avverte Marco Lisei (Fi). "Finalmente siamo partiti" e in modo "competente e serio", riconosce Marco Piazza (M5s), pero' sul nodo gestione bisogna "cambiare passo" e il tempo "e' veramente poco". Sfumature diverse nella Lega.

Francesca Scarano afferma che dopo anni di stallo "si sta procedendo con grande competenza e capacita'", mentre Mirka Cocconcelli boccia la candidatura per tratti: uno "spezzatino architettonico" che rischia di essere "perdente". Per quanto riguarda il tema graffiti e affini, "siete molto critici con voi stessi", assicura Valle: "E' vero che ci sono delle problematiche", ma molto viene gia' fatto e "in una logica mondiale si tratta di una cosa che si riesce a gestire".

Sul piano di gestione si terranno incontri ad hoc che coinvolgeranno anche la Soprintendenza, spiega l'assessore alla Citta' storica, Valentina Orioli, sottolineando che il Comune e' impegnato sul tema "ma non puo' fare da solo, dev'esserci una condivisione di tutta la citta'", anche "aumentando il livello di consapevolezza" dei cittadini.

Nel frattempo, ricorda Orioli, sul fronte candidatura e' stata riattivata la cabina di regia e in Comune e' nato anche un gruppo di lavoro intersettoriale. La scelta di selezionare i portici, infine, pochi mesi fa era stata criticata anche dal presidente del Centro Unesco di Bologna, Bruno Cinanni, che pero' ora e' molto piu' fiducioso: "Non posso che compiacermi", a questo punto "siamo sulla strada giusta" e "sono certo che nel 2021 i portici saranno patrimonio Unesco". (Dire)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Portici, da via Zamboni a San Luca: 12 tratti per la candidatura Unesco

BolognaToday è in caricamento