Mamme e maestre infuriate a Palazzo d’Accursio: “Trattativa per i nidi oppure sciopero”
Fischietti e megafoni per minacciare uno sciopero "se non si apre subito una trattativa, in piazza a settembre". Si manifesta contro i silenzio del Comune: "A casa 41 precari"
Una cinquantina di manifestanti fra mamme e maestre insieme agli esponenti del sindacato Massimo Betti e Luigi Marinelli, si sono presentate in Comune per protestare contro la presunta indifferenza delle istituzioni riguardo alla situazione nidi e il taglio di 41 educatrici precarie: “O si riapre la trattativa oggi, anzi adesso, oppure apriamo la vertenza e domattina arriva la lettera di convocazione in Prefettura in vista di uno sciopero a settembre”.
CARTELLI E SLOGAN. “No alla riorganizzazione dei nidi”, “No alla privatizzazione e chiusura dei nidi”, “Aaa nido vendesi, cooperativa cercasi”. Questi gli slogan comparsi su striscioni e cantati a squarciagola per portare l’attenzione sulla politica dei nidi.
IL RITARDO. I manifestanti hanno espresso la loro rabbia per il ritardo con cui le istituzioni hanno provveduto alla convocazione: “le maestre sono state chiamate solo in luglio, dopo che i contratti si sono chiusi in giugno”. Hanno lamentato anche una mancanza di trasparenza da parte del Comune e dell’assessore Marilena Pillati, che “non ha nemmeno scritto un documento di indirizzo e poi ha dichiarato ai giornali che pensa a “Reggio children”, cioe’ a un servizio solo al 50% pubblici”, precisa Betti ai microfoni dell’agenzia Dire.
USB. L’Usb ha indetto un referendum sulla riorganizzazione dei nidi comunali al quale “hanno gia’ votato 400 educatrici su 750” e che si concludera’ il 19: “Vi invitiamo a venire allo spoglio e vedere quante sono d’accordo con la vosta idea”, dice Betti.
ASSESSORI. Tre gli assessori che escono dall’aula del Consiglio per ascoltare le proteste: Luca Rizzo Nervo (Sport e Sanita’), Nadia Monti (Commercio e Attivita’ produttive) e la vicesindaco con delega al Bilancio Silvia Giannini A Palazzo però non ci sono né Merola e né la Pillati, quindi promette Rizzo Nervo: “Porteremo le vostre istanze in Giunta, ma e’ anche vero che un incontro noi lo avevamo convocato, pure se ora mi si dice che era fuori tempo massimo”.