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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Presepe a scuola, l'assessore all'Istruzione: "Chi vuole lo faccia, ma lo spieghi"

Provocazione in Regione, Foti (FDI) porta in aua il presepe. Bianchi la mette sul piano dell'interculturalità: "Serve più attenzione a questi simboli perchè essere più forti sulla propria identità significa essere più aperti al dialogo"

Il presepe a scuola? "Chi vuole lo faccia, ma lo spieghi. Prima di tutto agli italiani". Perchè, semmai, "è più offensivo aver derubricato il Natale a una festa dei regali". La pensa così l'assessore regionale all'Istruzione, Patrizio Bianchi, che questa mattina in Assemblea legislativa ha risposto all'interrogazione del consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti. L'esponente Fdi si è presentato in aula col presepe sul proprio banco e ha chiesto alla Regione di prendere posizione sulla questione del presepe a scuola. "Sono convinto anch'io che serva maggiore attenzione a questi simboli- spiega in aula l'assessore- perchè essere più forti sulla propria identità significa essere più aperti al dialogo".

Bianchi la mette sul piano dell'interculturalità e a margine della seduta precisa che ad oggi "non abbiamo ricevuto segnali o proteste, ne' in un senso ne' in un altro", sulla presenza o meno del presepe a scuola. Poi spiega: "Le scuole sono autonome e da tempo abbiamo posto questo tema con l'Ufficio scolastico regionale. Il Natale è sempre un periodo delicato, ma la questione non è fare o non fare il presepe. Non è il portare una bandiera, ma approfondire le proprie radici per essere più accoglienti". Il presepe, afferma Bianchi, "è un simbolo che va spiegato. Quando San Francesco lo inventò, fu un atto eversivo. Poi è diventato un rito familiare, ma oggi anche quello si è svuotato. E a svuotarlo siamo stati noi". Secondo l'assessore, infatti, "è offensivo che oggi il Natale sia stato derubricato a festa dei regali". Quindi, si raccomanda Bianchi, "chi vuol fare il presepe a scuola lo faccia. Ma lo spieghi, non tanto ai musulmani ma a noi. La scuola è una comunità educante".

Foti però insiste.  "L'assessore non ha detto se non realizzare il presepe a scuola è un momento di interculturalità o è l'annullamento della propria identità", replica in aula l'esponente Fdi, che non esclude di presentare in futuro una proposta di legge regionale sull'allestimento del presepe nei luoghi pubblici, come giò fatto per il crocifisso.
A Foti, Bianchi ha anche consegnato una lettera del dirigente dell'Usr, Stefano Versari, che già due anni fa a proposito delle polemiche su crocifissi e presepi a scuola scriveva: "Il tema non può essere rubricato come mera problematica di arredo scolastico o come elenco di enunciazioni in punta di diritto. Quando si agisce in ambito educativo, infatti, ogni argomento deve assumere sia una valenza di ordine etico sia un respiro generativo. La scuola non vive nei divieti e neppure negli obblighi, per quanto essi possano essere talvolta necessari". Secondo Versari, "trattandosi di aspetti che toccano gli orientamenti religiosi e le sensibilità individuali, occorrerà esercitare delicatezza e prudenza, evitando di determinare situazioni conflittuali e al contempo realizzando ogni possibile azione deflattiva. Il contesto scolastico richiede infatti per sua natura un clima di serenità che va quanto più possibile preservato", si raccomandava il direttore dell'Usr.
Agenzia Dire


 

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