rotate-mobile
Cronaca Centro Storico / Piazza Maggiore

Abusi Colonia, presidio solidale a Palazzo d'Accursio: "Bologna non può stare a guardare"

La lettura adeguata di questi fatti - secondo il sindaco, presente al presidio - "non può essere religiosa, ma riguarda la relazione tra uomini e donne che culturalmente, anche qui, nella storia è sfociata in maschilismo"

Dopo gli abusi di massa a Colonia a Capodanno, Bologna è scesa in piazza per manifestare la propria solidarietà alle donne colpite, perchè la nostra città "non può stare semplicemente a guardare". Parola del sindaco Virginio Merola, che ha fatto appello alle forze democratiche felsinee e ai cittadini, che si sono radunati ieri pomeriggio, all'interno del Cortile d'Onore di Palazzo d'Accursio.

"Oggi ci siamo trovati per esprimere la nostra solidarietà alle donne e la ferma condanna delle violenze. Una città come ‪‎Bologna‬ non può semplicemente stare a guardare". Così il primo cittadino, che ha aggiunto: "Questo episodio, che speriamo sia isolato, perché rimanga tale ha bisogno della nostra capacità di prendere posizione, di agire e dire no, di saper riflettere insieme su come combattere questi fenomeni".

La lettura adeguata di questi fatti - secondo Merola, ieri presente al presidio - "non può essere religiosa, ma riguarda la relazione tra uomini e donne che culturalmente, anche qui, nella storia è sfociata in maschilismo. Le donne ci hanno insegnato con le loro battaglie l'idea del potere come capacità di poter fare, molto diversa dalla tradizionale idea di potere come dominio. La democrazia sta dalla parte delle donne e anche la nostra città sta dalla loro parte".

SINDACATI: NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE E ALLA XENOFOBIA. Dopo i fatti di Colonia, anche i sindacati locali si erano espressi sul tema. CGIL, CISL, UIL dell'Emilia Romagna,  avevano espresso "indignazione, preoccupazione e ferma condanna". Si è consumata "una violenza collettiva contro le donne - avevano affondato le sigle sindacali - la loro dignità e libertà personale, che non può essere in alcun modo ridimensionata nella sua gravità. Le conquiste di libertà, di uguaglianza e civiltà ottenute dalle donne e dagli uomini in questi anni, vanno costantemente alimentate, difese e salvaguardate". Poi sindacati avevano spostato l'accentro sul tema xenofobo. "Non possiamo permettere che tali episodi possano fomentare odio razzista, o peggio ancora, alimentare spinte xenofobe capaci di minare nelle fondamenta anche la nostra vocazione alla accoglienza e alla solidarietà. Questo sarebbe un modo per non affrontare il problema di fondo. La violenza contro le donne è un fenomeno mondiale, con diverse modalità nelle diverse  culture, e il suo contrasto deve essere assunto da ogni paese come obiettivo principale di ripristino della civiltà".

Da qui, infine, l'appello di CGIL, CISL, UIL dell'Emilia Romagna, alle istituzioni "a tutti i livelli, che si adoperino per prevenire e contrastare discriminazioni, molestie e violenze sulle donne, con azioni che garantiscano la sicurezza delle donne, la loro libertà di movimento e il diritto all'emancipazione". Anche nella nostra Regione, a partire dal Consiglio Regionale sino a tutti i Consigli comunali, i sindacati hanno invocato "una presa di posizione forte contro qualsiasi forma di violenza alle donne e per sollecitare l'opinione pubblica e la cittadinanza a vigilare per garantire il rispetto di tutte le libertà". 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Abusi Colonia, presidio solidale a Palazzo d'Accursio: "Bologna non può stare a guardare"

BolognaToday è in caricamento