Pronto Soccorso, l'affondo della Cisl: "Mancano i posti letto"
In un dettagliato comunicato, la Cisl Medici punta il dito sulla mancanza di posti e organico nei pronto soccorso, osservando che i disagi dipendono "da numerose variabili e non solo dal numero di codici verdi o bianchi"
Nella querelle sui Pronto soccorso intasati interviene anche la Cisl. A detta del sindacato l'organizzazione del servizio di Ps non riesce a sostenere i periodi di picco stagionale, e chiede una integrazione nell'organico. Con un comunicato, il sindacato, suggerisce di "ridisegnare l'organico di ogni Pronto soccorso in modo funzionale alla complessità che lo caratterizza". Secondo i medici Cisl inoltre occorre "predisporre con anticipo una adeguata dotazione di posti letto per far fronte sia alle emergenze stagionali che a quelle di tutto l'anno".
"Il sovraffollamento dei Pronto soccorso -si legge nella nota- costituisce una minaccia per la qualità delle cure perché non consente una adeguata monitorizzazione dei pazienti in attesa e, secondo dati internazionali, ritarda la terapia, influenza negativamente la prognosi e determina, inoltre, un forte impatto sulla privacy del paziente e sull'immagine del servizio sanitario nazionale". Per il sindacato i tempi di attesa in Pronto soccorso dipendono "da numerose variabili e non solo dal numero di codici verdi o bianchi".
"Il Pronto soccorso va in blocco -continua il sindacato- quando il tasso di occupazione dei posti letto è maggiore del 90%, valore facile da raggiungere, considerati i recenti e ormai non più recenti tagli del numero di posti letto". C'è poi la variabile organico e inoltre "vari aspetti organizzativi peculiari di ogni ospedale, considerato che alcuni Pronto soccorso hanno funzioni di accogliere anche contemporaneamente più pazienti con grandi livelli di complessità". (Agenzia Dire)