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Cronaca

Protesi in cambio di denaro: indagati medici, chirurghi e rappresentanti

Operazione "Disturbo" dal nome in codice con cui veniva chiamato il denaro corrisposto ai medici per ottenere favoritismi. 21 indagati e perquisizioni anche a Bologna e Rimini

Sono 21 le persone indagate e 14 gli arrestati tra rappresentanti, medici di base e chirurghi e oltre venti le perquisizioni in corso, con 100 uomini della Guardia  di Finanza impegnati tra Bologna, Rimini, Monza, Milano, Lecco, Como, Bergamo, Varese, Torino e Salerno.

Un'indagine vasta quella dal Nucleo di Polizia Tributaria delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Milano, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza che ha portato alla luce un giro di corruzione nel settore Sanità. 

INCHIESTA. E' denominata "Disturbo" dal nome in codice con cui i rappresentanti di una società monzese che commercializza protesi, la Ceraver Italia, chiamavo il denaro corrisposto ai medici o agli ortopedici coinvolti per ottenere favoritismi nell'acquisto di prodotti, ha portato all'esecuzione di ventuno misure cautelari. Cinque persone, tra cui tre medici chirurghi specialisti in ortopedia, un responsabile commerciale della società e un agente di zona, sono stati raggiunti dalla misura di custodia cautelare in carcere e risultano indagate a vario titolo per associazione per delinquere, corruzione e falso ideologico in atti pubblici. Altre nove persone, sei medici chirurghi e tre medici di base convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale, sono state raggiunte dalla misura degli arresti domiciliari, altri sei medici di base risultano essere stati sospesi dall'attività e un agente di commercio intermediario della Ceraver è stato colpito dal provvedimento di obbligo di dimora nel omune di residenza. 

Le indagini sono iniziate in seguito a un esposto presentato da un medico operante all'interno del Policlinico di Monza che ha sollevato dubbi riguardo alla gestione dell'acquisto di protesi per interventi chirurgici all'interno della struttura privata convenzionata con il sistema sanitario nazionale all'interno della quale qualcuno operava mettendo davanti alle esigenze terapeutiche dei pazienti il proprio personale interesse. Così, in seguito alla segnalazione, sono iniziati gli accertamenti che hanno portato il personale della Guardia di Finanza ad accedere ai dati relativi alla Sanità disponibili a livello regionale. I riscontri hanno evidenziato che in alcune strutture private convenzionate con il S.S.N. emergeva un numero elevato di pazienti sottoposti a interventi chirurgici per installazione di protesi, molti dei quali provenienti da fuori regione. Grazie alle intercettazioni telefoniche, ambientali e a servizi di osservazione e pedinamento gli inquirenti sono riusciti a ricostruire l'attività indebita che coinvolgeva i rappresentanti, i medici chirurghi e i medici di base. Tra i chirurghi arrestati figurano due medici operanti per il Policlinico di Monza e la Clinica Zucchi. 

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