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Cronaca

Protesi seno francesi anche a Bologna? Il Comune smentisce

Rizzo Nervo rassicura: 'La nostra AUSL non ha mai acquistato o utilizzato protesi mammarie prodotte da Pip e distribuite da G.F. Electromedics, ritirate dal commercio per motivi di sicurezza sanitaria"

Serpreggia anche in Italia preoccupazione tra chi ha subito interventi estetici al seno, dopo la notizia che sarebbero state messe in commercio protesi mammarie pericolose. Il velo di preoccupazione cade anche in città e finisce sugli scranni di palazzo d'Accursio, trovando conforto nelel parole dell'assessore Luca Rizzo Nervo, che oggi - nella seduta di Question Time - ha fugato ogni dubbio a riguardo. "L'azienda  ASL  di  Bologna  non  ha  mai  acquistato  o utilizzato protesi mammarie  prodotte  dal fabbricante francese Pip (Poly Implant Prothèse), e distribuite  da  G.F.  Electromedics, in seguito ritirate dal commercio per motivi   di  sicurezza  sanitaria.  L'azienda  ASL  provvederà  comunque  a promuovere  un'informazione  adeguata e rassicurante."

Così l'assessore comunale con delega alla Sanità, in risposta  alla  consigliera  Mirka Cocconcelli (Lega Nord) che aveva appunto chiesto delucidazioni in merito, ricordando come 'nell'ambiente  medico  già  da  febbraio  2010  si  sapeva  che in Francia circolavano  protesi  al seno, al  silicone, difettose che avevano un rischio di  rottura  2 volte superiore alle comuni protesi mammarie con fuoriuscita del silicone utilizzato  che, tra l'altro, era di origine industriale e non medico, con rischi notevoli per la salute. Le  protesi  PIP(poly  implant  prothese) sono state ritirate dal commercio dall'Agenzia  per  la  sicurezza  sanitaria francese nel marzo 2010 e l’80% delle  stesse era stata venduta fuori dalla Francia, pare che 4.500 protesi siano state  impiantate in Italia,su un totale di 30.000 impianti.".

REGISTRO PROTESTI MAMMARIE OBBLIGATORIO. Poi l'esponente del carroccio ha puntato l'attenzione sullo stato della legislazione vigente in matria. Da poco modificata. Infatti la  ex  sottosegretaria  alla  Salute  Francesca  Martini,  in collaborazione  con  i  chirurghi  estetici e plastici, in febbraio aveva promosso un ddl sull'istituzione di un registro nazionale e regionale degli impianti  protesici  mammari,  al  fine  di  rendere  obbligatoria la piena tracciabilità delle protesi mammarie come per le protesi articolare. Cocconcelli ha quindi interrogato l'assessore alla sanità sullo stato dell'istituzione del registro delle protesi mammarie a Bologna. "Per l'istituzione del registro  delle  protesi  mammarie,  prevista  dal Ddl approvato in data 19 febbraio  2011,  occorrerà attendere  la conclusione dell'iter attuativo del decreto", così ha chiosato Rizzo  Nervo. Attenderemo.

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