rotate-mobile
Cronaca Navile / Via Stalingrado

Proteste al Parco Nord contro il festival eritreo: "Una danza sui morti di Lampedusa"

L'evento organizzato a Bologna dal governo eritreo sta provocando polemiche e mobilitazioni. La Frascaroli: "Inopportuno dare spazio a questa manifestazione"

Proteste al Parco Nord alla cerimonia di apertura di un festival organizzato dal governo eritreo e contestato dal gruppo Eritrea Democratica in quanto "Strumento di propaganda per ottenere un avvallo internazionale". Sulla questione, sollevata in questi giorni, si era espressa anche Amelia Frascaroli, che aveva allertato il sindaco Virginio Merola affinchè non venisse data alcuna visibilità all'evento.

Mobilitando migranti e rifugiati eritrei da tutta Europa, il Coordinamento Eritrea Democratica ha messo in piedi l’opposizione a questo festival e a qualsiasi forma di appoggio istituzionale al governo eritreo, responsabile di detenzioni arbitrarie, servizio militare a tempo indeterminato, casi documentati di tortura e sistematica negazione della libertà di stampa, di opinione e di credo religioso. Dalle 11 di questa mattina il presidio rumoroso sta "disturbando" l'inaugurazione del festival.

Il festival è stato organizzato al Parco Nord di Bologna da oggi a domenica 7 e, oltre alla mobilitazione di questa mattina, domani pomeriggio in Piazza Maggiore è prevista una nuova protesta (alle ore 17) perchè, come sostengono manifestanti nel loro manifesto: "Bisogna piangere chi è morto innocente e insepolto nel mare Mediterraneo abbracciato a compagne e compagni di sventura, è finito in fondo al mare mentre cercava una nuova patria dove vivere e lavorare con dignità, porta con sé nel mare Mediterraneo bambini dagli occhi pieni di speranza e li vede morire con occhi pieni di terrore, si è fidato di trafficanti di schiavi senza scrupoli e ha pagato per morire in mezzo al mare,  fugge da dittature e guerre per trovare un po’ di pace e libertà, rischia di vedersi respinto per via di una legge italiana (Bossi – Fini) insensata e inutile,  cade vittima del traffico di organi umani nel Sinai. Il popolo eritreo, che ha conquistato l’indipendenza dopo anni di lotte e sacrificio, non sopporta più un governo che non intende realizzare programmi di sviluppo e benessere ma solo il potere del suo dittatore, Isaias Afewerki, assetato di potere, che dagli anni settanta ha iniziato a sterminare gli intellettuali, oppositori politici e di coscienza, giornalisti, religiosi... e ha reso schiavi i giovani con il pretesto del servizio militare".

ANCHE L'ASSESSORE FRASCAROLI CONTRO LA MANIFESTAZIONE. "Qualche dovuta precisazione in ordine al Festival dell'indipendenza eritrea. Tengo a precisare che, avvertita di quanto andava profilandosi dalla locale comunità eritrea, sono stata la prima ad avvertire il Sindaco e l'Amministrazione circa l'inopportunità di dare qualsiasi spazio alla manifestazione. Al di là di quanto si apprende oggi dai giornali e da alcune dichiarazioni dell'ultimo momento di alcuni esponenti politici locali, penso che la stessa comunità eritrea bolognese potrà dar atto del mio impegno atto a colmare la gravissima leggerezza con cui si è acconsentito di dare, anche solo implicitamente, visibilità al regime eritreo"

PERCHE' BOLOGNA. Per il festival organizzato dal governo eritreo è stata scelta Bologna perchè la nostra città "Fu una delle principali retrovie politiche della lotta di liberazione condotta dal Fronte di Liberazione del Popolo Eritreo che trovò nel Partito Comunista Italiano un sostenitore, anche quando i sovietici, dopo la caduta del Negus Hailé Selassié, abbandonarono i guerriglieri eritrei per schierarsi con l’Etiopia e la feroce dittatura militare “marxista-leniista” di Meenghistu Haile Mariam, che scatenò il “terrore rosso” anche contro i ribelli eritrei". "...Bologna, amministrata dal sindaco Renato Zangheri, regione rossa, roccaforte del PCI, accoglie la speranza eritrea, la sua lotta contro il colonialismo etiope. Mentre in Eritrea si combatte, la diaspora, quando si ritrova a Bologna, mantiene e rinsalda i legami, organizza l’aiuto concreto, invia soldi e medicinali" si legge ancora sul sito Eritrea Live.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Proteste al Parco Nord contro il festival eritreo: "Una danza sui morti di Lampedusa"

BolognaToday è in caricamento