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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Quadro del Comune "prestato" ad una dirigente: "L'opera torni oggi stesso a palazzo d'Accursio"

Un ritratto di Giuseppe Dozza fu donato all'amministrazione dal nonno di Lucia Borgonzoni, ma il Sindaco Merola avrebbe concesso l'opera in comodato ad una ex dirigente, andata in pensione pochi mesi fa. Lei: 'Lo restituisco, ombre inaccettabili'

Una nuova polemica sta montando a palazzo. Una opera d'arte di proprietà dell'amministrazione sarebbe finita nelle disponibilità di una storica dirigente in pensione del Comune con la formula del "comodato d'uso gratuito". Il caso è stato sollevato dal quotidiano La Verità, sulle cui colonne scrive da tempo l'ex assessore della giunta Cofferati Antonio Amorosi.

I fatti risalirebbero al 27 ottobre scorso: Il sindaco Merola, per ringraziare dei 37 anni di lavoro della lavoratrice, in occasione del suo pensionamento le avrebbe conferito l'opera, appunto con la formula del comodato temporaneo, una misura che "in qualsiasi momento può essere revocata in maniera temporanea o permanente", si precisa da Palazzo D'Accursio.

La ex dirigente comunale intanto avrebbe già fatto sapere, secondo quanto riferisce l'agenzia Dire - di essere disposta a restituire l'opera: "Ho passato la mia vita -risponde la ex dirigente- a risolvere i problemi del Comune e non intendo certo alimentare una vicenda raccontata con toni che non posso accettare e che gettano un'ombra su un gesto di affetto che il sindaco Virginio Merola ha avuto per me".

L'OPERA. Il quadro ("Ritratto di Giuseppe Dozza sindaco della Liberazione") è opera del pittore Aldo Borgonzoni, nonno della consigliera del Carroccio Lucia,  che aveva donato il dipinto nel 1984 all'allora sindaco di Bologna, Renzo Imbeni. Il fatto che un'opera donata al pubblico sia finita nelle disponibilità di dirigenti in pensione manda su tutte le furie Borgonzoni, e stuzzica le opposizioni. 

BUFERA. "Mi aspetto che il quadro di mio nonno, come tutto quello che si trova fuori dal Comune in comodato a privati, per cui non fruibile del pubblico, torni oggi stesso a palazzo- attacca Lucia Borgonzoni- oltre a depositare un esposto per questo fatto, ho già chiesto l'inventario di tutti i beni donati ai sindaci e rimasti all'amministrazione. Visto l'atteggiamento adottato in questa circostanza, credo potrebbero esserci state 'sviste' simili anche con altri beni". Aggiunge la leghista: "Merola senza vergogna toglie la possibilità' a tutti di fruire di un bene artistico per abbellire la casa di un dirigente suo amico, per di più condannato".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il capogruppo M5s in Comune, Massimo Bugani. "Non solo questa amministrazione, questo sindaco e l'assessore Gambarelli non sono in grado di valorizzare l'immenso patrimonio culturale bolognese- attacca il 5 stelle, come riporta l'agenzia Dire- ma ora veniamo pure ad apprendere che lo 'regalano' e lo infilano nelle case dei dirigenti come se fossero dei gadgets presi in gita".


 

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