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Cronaca Stazione / Via della Bova

Rapina in via della Bova: aggressore incastrato da intercettazioni telefoniche

Pestarono e derubarono una donna, poi scapparono. Uno degli aggressori bloccato ieri a bordo di un treno, mentre tentava di espatriare. Impronte digitali e conversazioni telefoniche hanno condotto a lui

Pestata con violenza, "era ridotta una maschera di sangue”: così è stata aggredita e derubata una donna, lo scorso 30 giugno, in via Bova, nei pressi della Caserma della Polizia.

Autori della violenta rapina, avvenuta intorno alle 19.30, due extracomunitari, che sul momento erano riusciti a dileguarsi. Uno dei due, dopo lunghe indagini, è stato tratto in arresto nella serata di ieri, a bordo del treno Milano-Ventimiglia, mentre tentava di raggiungere il confine per espatriare.

LA FUGA DEI RAPINATORI. Ad evitare il peggio per la vittima, su cui si stava scagliando con violenza uno dei due aggressori, fu l'intervento di un poliziotto in borghese, accidentale testimone della scena. Dopo aver fermato il pestaggio, l'agente rincorse l'aggressore fino in via Cipriani, dove il reo riuscì ad inforcare il motorino, guidato da un complice, e sparire sui viali.

IMPRONTE DIGITALI. Uno dei due malviventi, però, nella fuga si tolse il casco gettandolo a terra. Proprio da qui hanno preso avvio le indagini della squadra mobile di Bologna.

Sul casco, infatti, si sono rinvenute le impronte digitali, che riconducevano ad un cittadino extracomunitario, pluripregiudicato e già noto alle forze dell’ordine su tutto il territorio nazionale. Individuato, inseguito, anche il motorino utilizzato per la rapina, a bordo del quale è stato fermato un amico dei due rapinatori di via Bova.

Posto sotto sequestro il mezzo, unitamente al telefono cellulare del soggetto fermato sullo scooter, gli inquirenti hanno così potuto individuare e porre sotto osservazione il numero telefonico di uno dei due aggressori.

INTERCETTAZIONI. In una delle telefonate intercettate il rapinatore, confidandosi con un’amica, faceva trapelare la sua angoscia per il brutale crimine di cui si era macchiato e rivelava di volere espatriare al più presto, temendo che le forze dell’ordine lo rintracciassero. E così è stato: il cellulare dell'uomo ha agganciata la cella telefonica, nella giornata di ieri, in zona Milano. Gli agenti, in allerta, si sono messi sulle sue tracce, individuandolo a bordo del regionale diretto a Ventimiglia.

BLITZ A BORDO DEL REGIONALE MILANO-VENTIMIGLIA. Da qui è scattata la segnalazione alla squadra mobile di Genova, che con un blitz a bordo del treno è riuscita a bloccare il fuggiasco. Per l’uomo sono scattate immediate le manette: risponderà dell’accusa di rapina e lesioni personali.
Ora gli inquirenti sono sulle tracce del suo sodale.

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